L’acqua che beviamo è indispensabile ai nostri reni per estrarre dal sangue i materiali di scarto del nostro organismo, che vengono quindi espulsi attraverso l’urina. Per compiere questo lavoro, i reni richiedono una concentrazione di sale non superiore al 2 per cento. L’acqua marina contiene sale al 3 per cento, quindi se ne beviamo un litro i nostri reni hanno bisogno di un altro mezzo litro di acqua per diluirlo. Se questo avviene, prelevano il liquido mancante dal nostro organismo e la sensazione di sete e disidratazione non fanno che aumentare.
Nel nostro organismo, infatti, sali e acqua sono in equilibrio osmotico. Questo significa che la concentrazione di sali nell’acqua tende a essere uniforme: se all’interno delle cellule c’è più sale che nel plasma, l’acqua del plasma penetrerà nelle cellule fino a che l’equilibrio non sia ristabilito, mentre se la concentrazione è più elevata nel plasma le cellule si svuoteranno cedendo acqua al plasma.
Delicati equilibri. Così se assumiamo acqua priva di sali le cellule si gonfiano, mentre se l’acqua è troppo salata le cellule si svuotano dell’acqua che contengono per cederla al plasma e si atrofizzano. L’organismo, in conseguenza della disidratazione, entra in uno stato di tossicosi e se si introduce altra acqua salata invece di quella dolce subentrano gravi disfunzioni renali dalle quali, alla fine, deriva la morte.