I nostri progenitori diventarono bipedi per riuscire a combattere più efficacemente i rivali in amore: è la singolare conclusione di un recente studio americano che, tra le altre cose, spiega perchè le donne hanno un debole per i maschi alti. (Focus.it, 23 maggio 2011)
C’è poco da fare: per i maschi essere maneschi e attaccabrighe è una necessità. Anzi, secondo un recente studio dell’ Università dello Utah, proprio la prepotenza maschile sarebbe stata una delle molle che ha spinto i nostri antichi progenitori a diventare bipedi.
David Carrier, biologo e autore dello studio, ha scoperto che gli uomini riescono a colpire un avversario con maggior forza quando sono in piedi piuttosto che su quattro zampe e che un pugno portato dall’alto verso il basso è molto più efficace di uno dal basso verso l’alto.
Essere bipedi insomma, offrirebbe ai maschi numerosi vantaggi nei combattimenti per la conquista della compagna, che a sua volta tenderebbe a preferire gli individui più alti perchè più forti e vincenti.
Violentemente mia
Lo studio, pubblicato sull’ultimo numero della rivista scientifica PLoS ONE, sembra attribuire un ruolo determinante all’innata violenza maschile nel cammino che ha portato i nostri progenitori ad evolversi da quadrupedi a bipedi. L’idea non è del tutto nuova ma Carrier, per la prima volta, è riuscito a dimostrarla con evidenze qualitative e quantitative.
Il biologo ha analizzato i colpi portati da pugili ed esperti di arti marziali in quattro diverse direzioni (frontalmente, lateralmente, dall’alto al basso e dal basso verso l’alto) e in due posizioni (in piedi e a quattro zampe). Utilizzando come bersaglio dei sacchi da box muniti di sensori ha misurato con precisione la forza di ogni pugno.
Il risultato è stato chiaro: tutti i colpi portati dalla posizione eretta hanno una forza almeno doppia di quelli portati stando carponi.
Due gambe is megl che one? Mah, dipende
L’evoluzione da quadrupede a bipede è un passaggio chiave nella storia dell’uomo e il dibattito scientifico sulle ragioni che l’hanno determinato è ancora aperto. Secondo Darwin la posizione eretta permetteva ai nostri progenitori di utilizzare armi e utensili mentre, secondo teorie più recenti, fu favorita da altri fattori come la possibilità di trasportare cibo, correre più veloci, dissipare meglio il calore, arrampicarsi sugli alberi.
«Alcuni ricercatori sottolineano come le grandi scimmie moderne combattano e affrontino i pericoli su due zampe», spiega Carrier. «Il mio studio offre una spiegazione meccanica del perchè molti mammiferi adottano questo comportamento».
Non solo: dal punto di vista del movimento, il passaggio da due a quattro zampe non è particolarmente vantaggioso. Rende meno agili, rende più difficile accelerare e rallentare ed è energicamente più dispendioso. La spinta evolutiva che ha portato a questo cambiamento deve quindi essere stata molto forte.
Quasi tutti i mammiferi, compresi gli scimpanzè e i gorilla, quando combattono, lo fanno eretti sulle zampe posteriori, ma quando corrono o devono coprire lunghe distanze lo fanno su quattro: basta pensare ai cavalli, ai conigli, ai leoni, ai lupi...
Ti voglio macho
Lo studio di Carrier ha numerose implicazioni sulle modalità con cui le donne scelgono il compagno. Diversi studi hanno confermato come l’altezza sia associata a salute, forza, dominanza sociale: insomma, a un buon insieme di geni da passare alla prole. Ma, secondo lo scienziato, se questo fosse vero, varrebbe anche l’opposto e gli uomini sarebbero attratti da donne alte.
Le ricerche hanno invece evidenziato come questo non sia vero: i maschi preferiscono femmine con altezza nella media o leggermente più piccole.
L’ipotesi alternativa è che le donne tendono a scegliere maschi forti, in grado di proteggere loro e i figli. «Ma ciò non significa» ammonisce Carrier, «che alle donne piacciano gli uomini rissosi e violenti».