La prossima tappa del doping? Potrebbe essere la genetica. Capace di creare atleti con super muscoli.
Dopo gli ogm arriveranno gli agm (Atleti Geneticamente Modificati)? |
Il futuro del doping sarà quello di super-atleti geneticamente modificati con masse muscolari straordinarie sviluppate grazie a geni specifici? Se fino a ieri questa ipotesi poteva sembrare fantascientifica o quanto meno lontana, da oggi è quasi realtà.
In un laboratorio dell'università della Pennsylvania, Lee Sweeney ha sottoposto alcuni topi a un intervento di terapia genica, iniettando un virus che trasportava il gene per la sintesi del fattore di crescita dei muscoli Igf-1.
L'incredibile topo-Hulck. Ha così creato dei super topi, molto più forti degli altri: 23,3 per cento di massa muscolare in più e 14,4 di forza fisica. Iniettando il gene e sottoponendo i topi a specifici allenamenti (facendoli arrampicare su scalette e correre su tapis roulant per esempio) i risultati sono stati ancora più strabilianti, riuscendo a potenziare del 31,3 per cento la massa muscolare e del 28,3 per cento la forza muscolare.
Effetti collaterali. Il fine della ricerca era naturalmente diverso: trovare una terapia efficiente per la cura della distrofia muscolare e per il potenziamento dei muscoli nella riabilitazione in caso di traumi e per gli anziani con indebolimento muscolare. Con la nuova tecnica, infatti, il fattore di crescita rimane nei muscoli e non si trasferisce nel sangue dove potrebbe danneggiare altri organi, causando problemi cardiaci e tumori. Ma - come mette in guardia Sweeney - potrebbe essere utilizzato dagli atleti per potenziare forza, massa e resistenza dei muscoli e per recuperare velocemente dopo gli infortuni. Senza alcuna possibilità di essere scoperti. Anche perché l'effetto dell'ormone della crescita non si esaurisce.
Rischi remoti? Il trasferimento di materiale genetico è già bandito dal codice internazionale contro il doping. E soprattutto la terapia genica non è un procedimento alla portata di tutti. È ancora in fase di sperimentazione per malattie mortali e con risultati non sempre positivi. Dunque il doping genetico non è ancora alla portata di tutti. Ma ancora per quanto? Dick Pound, presidente dell'Agenzia mondiale per l'anti-doping, non si è detto preoccupato per le olimpiadi di Atene. Ne tanto meno per quelle di Pechino del 2008. Ma a partire dalle olimpiadi del 2012 le autorità sportive potranno trovarsi di fronte a un grave problema. Quello dei super atleti.
(Notizia aggiornata al 17 febbraio 2004)