Le geodi sono rocce cave, generalmente di forma sferica o leggermente ovoidale, il cui interno è tappezzato da cristalli: perché si possano formare sono necessarie condizioni piuttosto particolari di temperatura, di presenza di fluidi e altri elementi chimico-fisici. La maggior parte delle geoidi possono stare sul palmo di una mano o al più avere qualche decimetro di diametro. Ma ne esiste una, chiamata la Geode Pulpì, al cui interno potrebbero starci sedute alcune persone, una vero “miracolo” della natura. Si trova in una miniera abbandonata della Spagna sud-orientale: nonostante fosse nota da tempo, fino ad oggi non erano stati compiuti studi che potessero spiegare come è arrivata ad avere tali dimensioni.
La parola geode può essere declinata sia al maschile (il geode), sia al femminile (la geode)
Giovane dentro. La geode di Pulpì ha un diametro di circa 11 metri e al momento è accreditata per essere la più grande al mondo: è stata scoperta nel 1999 in una miniera chiusa da molto tempo, vicino al piccolo paese da cui ha preso il nome. Alcuni dei cristalli all’interno sono lunghi anche qualche metro e, nonostante lo spessore, ce ne sono di così puri da essere trasparenti.
In un lavoro presentato su Geology un gruppo di ricercatori ha dimostrato che nonostante le rocce che la incassano abbiano più di 250 milioni di anni, la geode non deve essere più vecchia di 5,6 milioni di anni fa, e vi sono anche indizi che fanno ritenere che non sia più antica di 2 milioni di anni.
Oggi la grotta in cui si trova è completamente asciutta, ma stando alla ricerca la cavità in cui si trova la geode era un tempo piena d’acqua calda ricca di minerali. Lo strato di cristalli più antico (che include la barite, un solfato di bario) si è formato ad almeno 100 °C; altri minerali più recenti, che includono cristalli di celestino (solfato di stronzio), sono cresciuti in acque con temperature di circa 70 °C; i più giovani, infine, che presentano cristalli di gesso (solfato di calcio idrato), si sono formati quando la temperatura dell’acqua doveva essere attorno ai 20 °C, circa 60.000 anni fa.