Un gruppo di scienziati, tra i quali un premio Nobel, ha fondato Plos, un sito al quale chiunque può accedere gratuitamente per trovare articoli scientifici.
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Il simbolo di Plos science, il sito dà libero accesso alle pubblicazioni scientifiche. |
Perché pagare per avere informazione scientifica da strutture che già vengono foraggiate da lauti finanziamenti? A questa domanda, basata sul fatto che negli Usa persino le Università pagano ogni anno 8 milioni di dollari in abbonamenti per accedere alla letteratura scientifica prodotta principalmente dai propri ricercatori, è arrivato un gruppo di oltre 30 mila scienziati, compreso Harold Varmus, vincitore del premio Nobel per la medicina nel 1989. Varmus e i suoi colleghi sostengono infatti che le istituzioni scientifiche sono nate per favorire la diffusione della conoscenza, e solo il libero accesso all'informazione scientifica può realmente contribuire all'avanzamento della ricerca. Non solo: mettere a disposizione gratuitamente la letteratura consente un accesso anche al pubblico non specializzato. E per questo motivo hanno aperto il sito internet www.plos.org dove per ora vengono raccolti contributi che riguardano la biologia. Il settore medicina è previsto invece per il prossimo anno.
Il prezzo della conoscenza. Finora, se si volevano cercare dati e consultare le ultime ricerche, era necessario consultare le principali riviste scientifiche, in particolare Nature, Science, Cell, British Medical Journal che raccolgono gli articoli, li fanno esaminare da un gruppo di esperti che ne giudicano la validità scientifica, e infine li pubblicano. Il controllo, ma anche la stampa su carta, rappresentano però dei costi molto elevati per gli editori. Dunque gli abbonamenti hanno sempre un alto prezzo. I giornali sono consultabili liberamente nelle biblioteche, ma queste in genere restano sono aperte solo per gli studenti e il personale dell'Istituto. Il gruppo di Plos (Public library of science) ha però avuto una intuizione: iI costi si abbattono se si produce una rivista solo on line. E al costo dei revisori può contribuire chi desidera pubblicare, permettendo così al pubblico e agli altri scinziati, un accesso completamente gratuito.
(Notizia aggiornata al 18 ottobre 2003)