Dalla riva del mare o dalla sponda di un fiume sarà capitato a tutti di provare a far rimbalzare un sasso sullo specchio d'acqua. Se ci siete riusciti e vi ritenete fortunati perché il vostro sasso ha fatto qualche rimbalzo, sappiate che il record da battere, ottenuto nel 2014, è impressionante: 88 rimbalzi di fila!
Ecco alcuni consigli scientifici se qualcuno di voi intendesse provare a batterlo.
Le forze in campo. La fisica può aiutarci a comprendere come sia possibile far rimbalzare un ciottolo su una superficie d'acqua. Una volta lanciato, il sasso è soggetto alla forza di gravità che lo spingerà verso il basso. Al momento dell'impatto però, l'acqua si comporterà come un solido imprimendo, nel punto d'impatto, una spinta dal basso verso l'alto. Se la seconda prevarrà sulla prima (la gravità), il vostro sasso rimbalzerà con successo.
Il sasso. La spinta è proporzionale alla superficie del ciottolo e al quadrato della sua velocità. Per queste ragioni, la forma, il peso, ma anche le modalità del lancio influiscono sul risultato finale. Gli scienziati, perciò, consigliano di utilizzare un ciottolo piatto, largo e leggero. Ma la cosa a cui dovrete prestare maggior attenzione è l'angolo di incidenza con cui farete entrare in contatto il vostro sasso con l'acqua.
Il lancio. Gli scienziati hanno calcolato che l'angolo ideale di incidenza è di 20°, per evitare che il contatto con la superficie acquea ne destabilizzi la traiettoria. I ricercatori hanno anche suggerito una piccola indicazione a chi volesse cimentarsi in questo gioco: quanto lanciate ricordatevi di imprimere al sasso una rotazione su sé stesso. L'effetto giroscopico permetterà al sasso di rimanere in equilibrio e procedere con moto rettilineo uniforme.
Attenzione però: oltre un certo numero di giri l'effetto non sarà più influente. In altre parole, è una questione di saper ben dosare tutti gli elementi in gioco.