Curare lo stress dei reduci della guerra in Iraq con la realtà virtuale. Questo l'obiettivo di "Virtual Iraq", il programma di terapia pensato da Albert Rizzo, psicologo alla University of Southern California. Incubi, nervosismo e continui "flashback" sono alcuni dei sintomi di quello che gli psichiatri chiamano "disturbo da stress post-traumatico". Uno stato patologico in cui un soggetto esposto a eventi tragici sviluppa una volta tornato nella vita di tutti i giorni. Il sistema messo a punto da Rizzo, con il quale si propone di curare 150 reduci, è semplice: «Il paziente - afferma il ricercatore - è immerso in una realtà tridimensionale in cui assiste a scene analoghe a quelle che lo hanno portato a sviluppare la patologia: uccisioni, esplosioni, massacri. Uno psicologo supervisore dosa la violenza delle scene in base alla risposta del paziente».
La cyberterapia, come è già stata definita, sembra avere un buon effetto sui reduci della guerra in Iraq che riescono progressivamente a superare e a tollerare l'angoscia che domina la loro vita quotidiana.
Nella foto: una scena del film "Forrest Gump". © Paramount Pictures