La notizia arriva dall’Agenzia Spaziale Giapponese: la prima vera “nave” spaziale dell’uomo parte il 18 Maggio 2010 ed è una delle maggiori novità tecnologiche per l’esplorazione dello spazio.
“Una nuova tecnologia che sfrutta il sole per navigare nello spazio”
Fino ad oggi impensabile – Da quando è partita la conquista dello spazio, gli uomini hanno inviato navicelle, sonde e altri apparati scientifici che si muovono nel vuoto assoluto a suon di razzi e, soprattutto, di litri di carburante. Ciò ha sempre comportato la difficile operazione di trasportare in cielo le scorte: anche il bagaglio dello Shuttle, pure nella sua ultima missione, era composto per lo più dal carburante che la navicella spaziale necessita per il suo funzionamento.
Come le vere navi – Ikaros è invece un’invenzione degli scienziati giapponesi, che vogliono dirigere verso Venere una navicella ispirandosi alla navigazione marina: la sonda nipponica monta infatti un’inedita vela solare, che si dispiega e raccoglie direttamente dal sole tutta l’energia di cui ha bisogno.
Nomen Omen – Ikaros è l’acronimo di: Interplanetary Kite-craft Accelerated by Radiation of the Sun (ovvero di Kite alimentato dalle radiazioni del Sole). La vela solare ha un diametro di 20 metri e si comporta come una vera e propria vela: al posto del vento, si lascia riempire e trasportare dalle emanazioni del Sole. La radiazione elettromagnetica dei raggi solari esercita infatti una certa forza sugli oggetti che colpisce e, maggiore è la vicinanza all'astro, maggiore sarà anche la sua forza.
In più è ibrida - La grande vela solare avrà dunque il compito di raccogliere l’energia e la spinta del sole sulla sua superficie, anche se ha uno spessore davvero sottilissimo: 0,0075 millimetri. E inoltre sarà anche ibrida, perché è totalmente ricoperta da una sostanza che ha un funzionamento simile al fotovoltaico: riesce a trasformare la luce solare in energia elettrica, così da alimentare i computer e gli strumenti di bordo.