Un gruppo di geofisici marini ha recentemente pubblicato uno studio che descrive un grande corpo di rocce magmatiche che si trova ad est dell'isola di Luzon (Filippine), situato sul fondo del Mar delle Filippine.
Sulla base della morfologia, la ricerca suggerisce che il massiccio montuoso sottomarino rappresenta i resti di una caldera vulcanica con un diametro di circa 150 chilometri, due volte più grande della famosa caldera di Yellowstone nel Wyoming (USA), larga “solo” 60 chilometri.
Le caldere sono grandi depressioni che si formano in seguito allo sprofondamento di una camera magmatica di un vulcano dopo una imponente eruzione che ha provocato lo svuotamento.
Nonostante siano delle depressioni possono essere più alte delle aree circostanti perché si formano su depositi di eruzioni che magari si sono accumulati nel corso di milioni di anni.
Vecchia di decine di milioni di anni. Grazie ad un rilevamento "gravimetrico", ossia lo studio che misura le variazioni di gravità legate alle diverse rocce esistenti e alla loro distribuzione, Jenny Anne Barretto e colleghi, responsabili della ricerca, sono riusciti a determinare che la caldera si è impostata su uno strato di rocce magmatiche spesso circa 14.000 metri, 5.200 metri dei quali sale dal fondo oceanico, mentre il resto è sepolto nella crosta terrestre.
Le rocce campionate hanno mostrato un’età compresa tra i 47,9 e i 26 milioni di anni. A quel periodo dunque è necessario ubicare le grandi eruzioni sulle quali si impostò la caldera.
La più grande. Il Benham Rise, così è chiamata la struttura che sale dal fondo marino giunge fino a 2.500 metri sotto il livello del mare e la depressione circolare della caldera è circondata da una cresta con scarpate alte da 100 a 300 metri. Se verrà confermata da ulteriori studi questa potrebbe essere la caldera più grande al mondo. I ricercatori l'hanno chiamata "caldera Apolaki", che significa "signore gigante", il mitico dio del Sole e della guerra.