Gli scienziati della Nasa, grazie a tre satelliti geostazionari, sono riusciti a creare una mappa topografica che mostra l’altezza delle foreste di tutto il mondo, da quelle pluviali in Amazzonia alle distese di sequoie della California settentrionale. Serve per studiare il livello di anidride carbonica.
“Gli scienziati vogliono capire dove finisce l’anidride carbonica prodotta dagli esseri umani”
Ghiaccio, Terra e Acqua – I tre satelliti ICESat, Terra e Aqua fanno parte dell’Earth Observing System (EOS), un programma della Nasa nato con l’obiettivo di osservare la Terra dallo spazio per monitorare e comprendere i cambiamenti naturali, e quelli provocati dall’uomo, per prevedere i rischi climatici, meteorologici e naturali del prossimo futuro. Gli scienziati dell’ente spaziale americano, grazie alla tecnica di telerilevamento LiDaR (Light Detection and Ranging), sono riusciti a determinare l'altezza media delle foreste utilizzando un impulso laser. Il sensore, infatti, scandaglia il terreno muovendosi da destra a sinistra come una sorta di scanner determinando così la distanza dell’oggetto attraverso la misurazione del tempo trascorso fra l’emissione dell’impulso e la ricezione del segnale retro diffuso.
Tra alti e bassi - La mappa topografica mostra l’altezza media delle foreste su lotti di 5 km quadrati, e non quella dei singoli alberi. Gli scienziati hanno così scoperto che foreste di conifere, grazie all’umidità, sono popolate da alberi che possono facilmente superare i 40 metri di altezza, mentre quelle boreali raggiungono a malapena i 20 metri. Le foreste pluviali tropicali sono mediamente alte 25 metri, più o meno la stessa altezza delle foreste di querce, faggi, betulle e latifoglie presenti in Europa e Stati Uniti.
Anidride carbonica scomparsa – Scoprire l’altezza media delle foreste è sicuramente interessante, ma l’obiettivo principale degli scienziati della Nasa era capire quanta anidride carbonica viene immagazzinata dalle foreste e in quanto tempo il carbonio passa dagli ecosistemi all'atmosfera. Gli esseri umani infatti producono circa 7 miliardi di tonnellate di carbonio ogni anno. Tre miliardi finiscono nell’atmosfera, mentre 2 miliardi nel mare. Dove vanno a finire gli altri 2 miliardi di tonnellate di carbonio? Gli scienziati sospettano che confluiscano nelle foreste e sperano di trovare la risposta proprio dalle mappe rilevate dai satelliti.
Silvia Ponzio
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