La Luna potrebbe aver contribuito all'affondamentto del Titanic: a poche settimane dal centenario del naufragio più famoso del mondo – il Titanic affondò in mezzo all'Atlantico nella notte del 15 aprile 1912 – due fisici americani pubblicano una singolare e inedita teoria su una delle concause di quel tragico incidente. (Dossier Costa Concordia: cos'è successo? Si poteva evitare? Le foto dell'incidente e dei soccorsi)
Iceberg nella nebbia
Il Titanic era il capolavoro dell'ingegneria navale dell'epoca: 296 metri di lughezza e 46.000 tonnellate di stazza. Terminò il suo primo e unico viaggio contro un gigantesco iceberg staccatosi dalla banchisa della Groenladia e trascinato dalle correnti molto più a sud, nel bel mezzo della rotta commerciale che univa la Gran Bretagna a New York.
Il vascello colò a picco in meno di tre ore, trascinando con sè più di 1500 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio.
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Congiunzioni astrali sfavorevoli
Donald Olson e Russell Doescher della Texas State University – San Marcos, hanno indagato sulle cause che potrebbero aver spinto l'iceberg killer così lontano dalle zone abituali. I due fisici hanno scoperto che qualche mese prima dell'incidente, il 4 gennaio 1912, il Sole e la Luna si erano trovati in un allineamento molto particolare che combina le forze gravitazionali dei due corpi celesti provocando un moto di marea molto più intenso della media.
Il fenomeno, di per sé, non è così strano ed è noto con il nome di maree primaverili. Ma quel 4 gennaio la Luna si trovava nel punto più vicino alla Terra mai toccato negli ultimi 1400 anni: il nostro satellite infatti si muove su un'orbita ellittica che lo porta ad avvicinarsi e allontanarsi periodicamente da noi. Quel giorno la forza di marea della Luna fu quindi molto più intensa del solito.
Non solo: il 3 gennaio la Terra si era anche venuta a trovare molto vicino al Sole nel suo moto intorno ad esso, subendo quindi un'altra forza gravitazionale fuori del normale.
Maree pericolose
Secondo Olson e Doescher tutti questi fenomeni fecero sì che le maree del 4 gennaio 1912 fossero tra le più alte mai registrate negli ultimi secoli. E proprio queste maree potrebbero aver liberato alcuni iceberg “spiaggiati” nelle acque basse tra Labrador e Terranova, che le correnti dominanti avrebbero poi trascinato sulla rotta del Titanic.
La teoria di Olson e Doescher, per quanto sia difficile da dimostrare con certezza assoluta, è sicuramente affascinante: «Non abbiamo la pretesa di sapere dove si trovasse a gennaio l'iceberg responsabile dell'affondamento del Titanic, ma questo è uno scenario plausibile e scientificamente ragionevole» ha dichiarato Olson ai media.