La lana di vetro, impiegata come isolante termico e acustico, viene prodotta lanciando potenti getti d’aria su colate di vetro. Si originano in questo modo fibre grossolane a bassa conducibilità termica, che trattengono l’aria negli interstizi. La lana di vetro e la lana di roccia (comunemente chiamate lane minerali), sono tra i materiali più utilizzati al mondo per l’isolamento termico e acustico.
Nel corso degli anni sono stati condotti diversi studi sugli addetti alla produzione delle lane minerali; questi non dimostrano un aumento di tumori ai polmoni o patologie correlate all’apparato respiratorio. L'ultima in ordine di tempo è quella dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) che nel 2002 ha inserito le lane minerali, sia di nuova che di vecchia generazione, nel Gruppo 3, ossia fra le sostanze “non classificabili quanto alla cancerogenicità per l’uomo” (come il the o le lampadine fluorescenti a risparmio energetico).
Che cosa dice la legge. La legislazione europea è invece più complessa e, per assegnare rischio nullo, richiede la conformità alla “nota Q” o alla “nota R” (cfr. Direttiva 97/69/CE).
La “nota Q” richiede il superamento di un test di bio-solubilità (ovvero la capacità di essere facilmente e rapidamente eliminata dal corpo umano).
La “nota R” richiede che le fibre che compongono le lane minerali non siano respirabili (ovvero che abbiano diametro medio ponderato superiore a 6 micron).
Tutte le lane minerali commercializzate in Europa dai principali produttori sono conformi alla nota Q o R, a garanzia dell’assenza di rischi per la salute.
Il Ministero della Salute in passato aveva classificato come dannosa per la salute di coloro che vi entrano in contatto diretto e ripetuto, la lana di vetro contenente fibre di diametro inferiore a 3 micron, un limite più basso di quello stabilito dalla normativa europea in seguito (6 micron).