Scienze

La fine dei dinosauri

I rettili preistorici si stavano già avviando al declino prima dell'impatto dell'asteroide di Chicxulub, 66 milioni di anni fa. Fu questa vulnerabilità a decretarne l'estinzione definitiva.

I dinosauri non se la passavano bene già da molto prima dell'impatto del meteorite di Chicxulub, un oggetto di 10 km di diametro che cadde sulla Terra, nell'odierno Golfo del Messico, 66 milioni di anni fa.

Il masso cosmico accelerò un processo di estinzione già avviato da tempo, e che si sarebbe consumato comunque nei milioni di anni avvenire: è quanto sostenuto in un articolo pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences che potrebbe risolvere una decennale controversia tra paleontologi.

Le analisi. Il dibattito si gioca infatti su questo dilemma: quando l'asteroide impattò sul pianeta, segnando l'avvio di una sorta di inverno nucleare, i dinosauri erano nel pieno del loro vigore, o stavano già attraversando una fase di declino?

I ricercatori delle Università di Bristol e Reading (Gran Bretagna) hanno effettuato analisi statistiche su un ampio "albero genealogico" dei bestioni, e in particolare su tre rami principali: quello degli Ornitischi (dinosauri erbivori e dotati di becco come lo Stegosauro); quello dei Teropodi (carnivori come il T. Rex) e quello dei Sauropodi, erbivori dal collo allungato come il Diplodocus.

Già sofferenti. Questi i risultati: 220 milioni di anni fa, i dinosauri iniziarono a "fiorire", con la crescita e lo sviluppo di nuove specie prima che altre andassero estinte; 140 milioni di anni fa il successo dei rettili iniziò a rallentare e ad attraversare una stagnazione; 90 milioni di anni fa, 24 milioni di anni prima dell'evento di Chicxulub, i dinosauri entrarono in un lungo periodo di declino, con estinzioni più rapide rispetto alle nuove comparse.

Tempi diversi. In particolare i Teropodi iniziarono a scomparire attorno a 120 milioni di anni fa, seguiti dai Sauropodi 6 milioni di anni più tardi. A quel punto anche gli Ornitischi stavano affrontando un declino, fatta eccezione per i dinosauri dal becco d'anatra e per quelli dotati di corna sul muso, che all'epoca dell'impatto dell'asteroide erano invece in piena espansione (forse per la comparsa di piante con fiori, di cui questi erbivori si nutrivano).

Più a rischio. Questa generale mancanza di diversità lasciò i dinosauri più vulnerabili alle conseguenze del disastro di Chicxulub, e incoraggiò invece l'espansione di altri animali più "in salute", come i mammiferi. Tra le concause del declino troviamo cambiamenti climatici e innalzamento del livello del mare (che dovette isolare alcune specie), la competizione per le risorse, persino il furto delle loro uova.

Inevitabile. Secondo lo studio, sulle conclusioni del quale non tutti concordano, anche senza l'avvento del meteorite, in alcuni milioni di anni la perdita di specie sarebbe stata tale, che l'estinzione di massa sarebbe arrivata lo stesso, inesorabilmente.

19 aprile 2016 Elisabetta Intini
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