Scienziati e ricercatori di tutto il mondo e di ogni disciplina si incontrano alla 173ma edizione dell'American Association for the Advancement of Science, che si tiene quest'anno a San Francisco, dal 15 al 19 febbraio. È un'occasione di incontri al vertice, per la ricerca scintifica: qui si scambiano idee e nascono le intuizioni più brillanti. Ce lo racconta il nostro inviato negli Usa, Paolo Pontoniere.
Fotografia satellitare dell'uragano Mitch. Il tema dei cambiamenti climatici sarà in primo piano al meeting annuale degli scienziati di tutto il mondo. Foto: © NOAA |
Il meeting annuale dell'American Association for the Advancement of Science fa da vetrina alle più interessanti scoperte e ricerche del momento ed è una palestra di idee. In questa "quattro giorni" della scienza, i percorsi dei ricercatori (che non avrebbero avuto altrimenti altro modo di incontrarsi) si intrecciano in discusioni e confronti che non di rado danno vita a nuovi progetti di ricerca o lasciano intravedere nuove strade da esplorare.
Tutte le sfide che dobbiamo affrontare...
Anche quest'anno i temi in discussione sono tra i più vari: energia, acque, salute, clima, sicurezza, sviluppo, antropologia, demografia, archeologia, neurobiologia, socio-politica, scienze sociali... Discussioni, però, sviluppate tutte all'insegna dell'interdisciplinarietà e con l'obiettivo di trovare le risposte alle "sfide del nostro tempo", come dichiara John P. Holdren, presidente dell'AAAS e docente di politica ambientale alla Harvard University.
Definita, a ragion veduta, la più grande kermesse scientifica del mondo, l'edizione 2007 prevede la partecipazione di 800 relatori in una serie di 180 simposi, 14 "letture plenarie" e centinaia di presentazioni a soggetto. Una curiosità: lo stile delle presentazioni è quello delle "arringhe pubbliche" in Hyde Park a Londra. Si svolgono infatti all'angolo di una lavagna, con l'oratore di turno che, per farsi vedere e sentire, sta in piedi su uno sgabello.
Cervelli italiani in pole position
Una nota positiva, quest'anno, va all'Italia, che insieme a Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna presenta il maggior numero di ricercatori e di simposi. Drappelli nutriti di cervelloni sono però arrivati anche da Australia, Brasile, Belgio, Francia, Tailandia, Tunisia, Svizzera e Cina.
Massiccia anche la presenza del pubblico: oltre 4.000 entusiasti della scienza sono già calati su San Francisco dalle latitudini più disparate, e gli organizzatori prevedono che ne arriverano altri 5.000 tra sabato e domenica, quando le porte dei convegni e delle mostre si apriranno anche alle famiglie. E poi, non potevano mancare i "media": sono già oltre mille i giornalisti presenti, e il loro numero potrebbe aumentare. Perché in virtù del fatto che San Francisco è la culla delle biotecnologie, e per la vicinanza alla Silicon Valley, gli organizzatori sono riusciti ad assicurarsi la partecipazione di alcuni luminari delle scienze digitali e genetiche, da Larry Page (fondatore di Google) a Steven Chu, direttore del Lawrence Berkeley National Laboratory.
Da San Francisco, Paolo Pontoniere