Al via una competizione per macchine senza pilota. Gioielli della tecnologia scorrazzano nel deserto.
Il bolide del team CyberRider. Il posto del pilota è stato preso da computer e sensori che gli permettono di muoversi senza aiuto dell'uomo. |
Se vi trovate a passare per il deserto tra Los Angeles e Las Vegas nelle prime settimane di marzo non stupitevi se vi doveste imbattere in macchine lanciate a tutta velocità ma senza alcun guidatore. Siete capitati all'interno della Grand Challenge, una gara di 350 chilometri riservata a veicoli senza equipaggio. La competizione è organizzata dalla US Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), l'agenzia statunitense che sviluppa progetti di ricerca avanzata (per intenderci è quella che ha gettato le basi di Internet). L'obiettivo degli organizzatori è dare impulso allo sviluppo di veicoli militari robot che possano essere utilizzati in battaglia. Quello dei partecipanti è naturalmente arrivare primi e portarsi a casa un assegno da 1 milione di dollari.
Computer al volante. Dall'8 marzo sono in corso le prove per determinare le 20 macchine che il 13 dovranno raggiungere Las Vegas in 10 ore. Senza alcun controllo da parte dell'uomo. I veicoli dovranno percorrere il tragitto (segreto fino a due ore dalla partenza per permettere ai team di programmare i propri druidi soltanto con le informazioni di base sul percorso) cercando di evitare ostacoli, rimanere nella pista - un corridoio in mezzo al deserto - e schivare gli altri partecipanti. Il tutto riconoscendo il terreno e adattando intelligentemente la velocità alla situazione. Le misure di sicurezza sono molto rigide.
Non tanto per gli uomini che difficilmente passano in mezzo al deserto, quanto per gli animali selvatici. DARPA ha costruito dei recinti nei pressi delle tane delle tartarughe per evitare alle malcapitate di finire sotto le ruote.
(Notizia aggiornata al 10 marzo 2004)