Prima dell'avvento di squali e barracuda, 430 milioni di anni fa, a seminare il terrore nei mari e nei laghi primordiali provvedevano gli scorpioni di mare o euripteridi, antichi artropodi parenti dei moderni scorpioni e dei granchi a ferro di cavallo.
Come se l'aspetto di queste creature, che in alcuni casi raggiungevano i 3 metri di lunghezza, non fosse già abbastanza inquietante, ora emerge un nuovo dettaglio sul loro corpo: tra le "armi" sui cui potevano contare c'era anche una coda spinosa e affilata, capace di oscillare orizzontalmente e tranciare il corpo dei pesci come un coltello.
Posizione inequivocabile. Alcuni ricercatori dell'università di Alberta (Canada) l'hanno ipotizzato studiando un nuovo fossile di questo animale trovato vicino a Lesmahagow (Scozia): il predatore, della specie Slimonia acuminate, mostra una coda piena di spine e tagliente, e decisamente curvata da un lato.
Senso obbligato. L'ipotesi è che l'estremità, diversamente da quella delle moderne aragoste, non potesse fluttuare in senso verticale per aiutare nella propulsione, ma si muovesse molto bene sui lati. Gli euripteridi potevano così trattenere i pesci con le zampe anteriori e ucciderli a colpi di coda orizzontali, senza incontrare una forte resistenza idraulica e senza spostarsi di molto nell'acqua.