Fotogallery - Le invenzioni Nasa che hanno cambiato il mondo
L’ente spaziale americano ha appena completato una serie di test su un originale modulo abitativo a uso e consumo degli astronauti in un deserto molto simile all’ambiente di Marte.
“C'è anche un robot in grado di lavorare sulla superficie di Marte”
Home sweet home - La Nasa, nonostante i tagli al bilancio, continua le sue sperimentazioni, come dimostra la conclusione dei test di questo modulo abitativo per astronauti: un’unità scientifica, protettiva e resistente, provata nel deserto dell’Arizona. Secondo le previsioni dell’ente spaziale statunitense, tra una decina di anni, potrebbe essere utilizzato come base nello spazio per le missioni degli scienziati su Marte e sulla Luna.
Poche stanze - Gli esperimenti, portati a termine il mese scorso, hanno previsto simulazioni del lavoro “domestico” durante le missioni spaziali e alcuni pernottamenti da parte di membri degli equipaggi della Nasa. Il prototipo è costituito da una conchiglia cilindrica molto resistente che si trasforma in un ambiente di quattro stanze grazie all’aggiunta di due moduli esterni e di una componente gonfiabile che aggiunge una sorta di “secondo piano” - per dormire e per il relax - allo speciale appartamento.
Progetto dell’attico - Il loft gonfiabile è stato il protagonista del concorso interuniversitario “XHab”. Gli scienziati hanno spiegato che il design finale potrebbe prevedere un’unità totalmente gonfiabile come una semi conchiglia protettiva che, a fronte di un peso maggiore, contribuirebbe a bloccare le pericolose radiazioni spaziali in modo più efficace.
C’è anche un androide - Ci sono l’appartamento e anche il prototipo di uno speciale robot - controllato dagli astronauti dall’interno della loro dimora spaziale - che potrebbe lavorare sulla superficie di Marte. Il modulo abitativo, infatti, include diversi sensori e sistemi automatizzati per ridurre la manutenzione da parte dell’equipaggio, soprattutto all’esterno della casetta extra terrestre.
Tra dieci anni - Si tratta al momento solo di un prototipo, ma getta le basi per i moduli abitativi che, nel prossimo futuro, potrebbero venir utilizzati nelle missioni sulla Luna, su Marte o su un asteroide. L’agenzia spaziale americana prevede di lanciare, nei prossimi dieci anni, un modulo dimostrativo ma completo, da agganciare alla Stazione Spaziale Internazionale o da posizionare in orbita nello Spazio. (sp)
Niccolò Fantini