Non solo di spazio si occupano alla Nasa, a volte aiutano anche la polizia a catturare criminali e studiano sistemi avanzati che potrebbero essere applicati al campo medico: tutto grazie alle loro avanzate tecnologie.
Sotto l'immagine ripresa durante un inseguimento con una telecamera della polizia, sopra quella trattata. Il guidatore è un dipendente dalla Nasa che si è prestato per la dimostrazione. (Ingrandisci l'immagine). |
Carlie Brucia, una ragazza undicenne, sparisce domenica in Florida. Unico indizio, un filmato ripreso dalla telecamera di un autolavaggio. Mercoledì la ragazza non si trova ancora, ma il presunto aggressore è già in cella, scovato grazie alla Nasa.
Non è uno spot dell'agenzia spaziale americana, ma una storia vera che in questi giorni sta appassionando gli Stati Uniti. Come sono riusciti i tecnici della Nasa a scovare il colpevole? Per identificare un criminale ci vuole sempre almeno un testimone, ma in molti casi i testimoni non ci sono. Le uniche “testimoni” sono le telecamere di negozi, supermercati, distributori di benzina e molti luoghi pubblici.
Occhi sempre aperti. Nel caso di Carlie Brucia, le telecamere a circuito chiuso di un autolavaggio l'hanno vista mentre veniva avvicinata e portata via da un uomo in tuta da lavoro. Gli scienziati spaziali Paul Meyer e David Hathaway hanno analizzato per ore il video aumentando la qualità delle immagini grazie a un software chiamato VISAR (Video Image Stabilization and Registration), capace di ingrandire una foto fino al 1000 per cento, stabilizzare le immagini in movimento e migliorare i fotogrammi di bassa qualità e rendere chiari e leggibili anche i particolari più piccoli. E sono così riusciti a leggere i tatuaggi sul braccio dell'uomo e identificare una targhetta sulla tuta.
Viene dallo spazio. Inventato con l'unico scopo di analizzare i video con immagini di tempeste solari e di uragani mandate dai satelliti, negli ultimi anni Visar ha allargato i suoi orizzonti e ha aiutato la polizia statunitense a catturare una dozzina di criminali. Nel 2003 è stato utilizzato per studiare il video del lancio dello Space Shuttle Columbia e individuare le cause dell'incidente che costò la vita a sette astronauti. Sono allo studio anche eventuali applicazioni in campo medico-scientifico, come per l'osservazione del funzionamento del nostro sistema immunitario.
(Notizia aggiornata al 6 febbraio 2004)