L'esperimento più lungo della storia è iniziato nel 1927 in un laboratorio dell'Università del Queensland (Australia) ed è tutt'ora in corso. Il suo fine era, ed è ancora, quello di dimostrare le sorprendenti proprietà di alcuni materiali, per esempio la pece di catrame, una sostanza ottenuta dal catrame attraverso un procedimento chiamato deacquificazione, cioè la privazione dell'acqua.
Un solido che cola
La pece di catrame, in condizioni, normali, è abbastanza dura da poter essere rotta a martellate, ma basta concederle abbastanza tempo per scoprire che in realtà si comporta.... come un fluido. Anche se ad altissima viscosità.
Nel 1927 Thomas Parnell, un professore di fisica dell'ateneo australiano, fece sciogliere un pezzo di pece di catrame e la mise dentro un cono di vetro. La fece raffreddare, processo che durò per circa 3 anni, ruppe la punta del cono trasformandolo così in un imbuto, e aspettò.
Pazienza scientifica
8 anni dopo, nel 1935, la prima goccia di pece di catrame colò fuori dall'imbuto e dopo altri 9 anni nacque la seconda.
Parnell registrò l'evento nei suoi appunti, ma non visse abbastanza per vedere la terza goccia, caduta nel 1954.
L'esperimento venne dimenticato in un laboratorio polveroso fino al 1975 quando un altro fisico australiano, John Mainstone, decise di recuperarlo per farlo conoscere al mondo.
Oggi il curioso esperimento può essere seguito il diretta da questo link: l'ultima goccia, l'ottava, è colata il 28 Novembre del 2000, ma a causa di un malfunzionamento della telecamera nessuno è riuscito a vederla.
Prevedere quando cadrà la prossima è molto difficile: il ritmo della colata varia, anche se impercettibilmente, a seconda della temperatura esterna e con la progressiva diminuzione del peso del materiale contenuto nell'imbuto.
Secondo Mainstone il prossimo "lieto evento" non sarà comunque prima del 2013.
L'esperimento è comunque ancora lontano dall'essere finito. «Se nessuno lo disturberà, durerà almeno altri 100 anni» conclude Mainstone.