Alle prime luci dell'alba di giovedì 17 maggio, alle 4:15 ora locale, una violenta esplosione dalla sommità del Kilauea (Hawaii) ha scagliato una colonna di ceneri vulcaniche alta 9.144 metri in atmosfera, mentre dal vulcano fuoriuscivano blocchi di roccia lanciati nei dintorni come proiettili.
L'evento, che era stato più volte predetto negli ultimi giorni, non ha causato pericoli né danni alle persone: anche il personale scientifico e le autorità che vigilano sulla sicurezza nel Parco Nazionale del vulcano erano già stati evacuati.
Le prime informazioni. Secondo la United States Geological Survey (USGS), l'eruzione esplosiva, che ha scaraventato massi anche di 60 cm di diametro a centinaia di metri di distanza, sarebbe avvenuta dal cratere Halema'uma'u, all'interno della caldera sommitale del vulcano. L'imponente muro di ceneri si è diretto in direzione nordest, ma l'emissione è stata di breve durata.
Dalla fessura continua a fuoriuscire materiale che si erge per circa 3.670 metri di altezza, e sono attese in qualunque momento altre attività di tipo esplosivo, che potrebbero produrre proiettili balistici di roccia ardente come quelli già scagliati.
Le cause. L'evento esplosivo si è probabilmente verificato perché i livelli di lava presenti nel cratere si sono rapidamente ridotti nelle ultime settimane, fino a raggiungere il livello delle acque sotterranee. L'interazione tra acqua e lava genera vapore che si accumula alla base del condotto vulcanico; allo stesso tempo, il materiale che frana dalle instabili pareti della montagna può creare un effetto "tappo", facilitando l'accumulo di vapore al di sotto dei massi.
Quando la pressione raggiunge livelli esplosivi, ci si possono aspettare eventi altamente energetici come questo. Nel complesso, si parla di eruzioni di tipo freatico, caratterizzate dall'interazione tra la lava a temperature estreme e l'acqua sottostante.
Gas velenosi. Le autorità hanno avvertito i residenti della possibilità che la nuova colonna di ceneri possa aggravare condizioni respiratorie già critiche. Particolarmente temuto è anche il vog - l'inquinamento vulcanico che si genera quando l'anidride solforosa emessa dalla montagna interagisce con il vapore acqueo e con l'ossigeno presenti nell'aria. Questo secondo problema sarebbe stato segnalato nella comunità di Pahala, a sudovest del Kilauea.