Prove generali di un cantiere nello spazio: una nave cargo di progettazione europea attracca alla stazione spaziale e deposita il suo carico. Senza nessun intervento umano. (Riccardo Meggiato, 8 aprile 2008)
Chissà che cosa avrebbe pensato l'autore del primo viaggio Dalla Terra alla Luna se gli avessero chiesto di uscire da una stazione spaziale, farsi un giretto di tre chilometri nello spazio e poi rientrare. Eppure è quello che è successo il 3 aprile scorso alla nave-cargo omonima dello scrittore: progettata in Europa, la Jules Verne, durante una missione di prova, ha ricevuto dalla Terra il comando di uscire dalla Iss (la stazione spaziale internazionale), allontanarsi per 3,5 km e infine ritornare alla posizione di partenza per permettere all'equipaggio di trasferire il carico di cinque tonnellate che conteneva per l'occasione. Piccolo particolare: alla nave è stato dato solo un comando, perché poi si è arrangiata da sé, senza controllo umano diretto. Merito di un sofisticato sistema di navigazione, molto simile a un gps, e di sensori ottici che si sono occupati delle manovre di parcheggio nella Iss. E queste, soprattutto, sono manovre molto complesse, perché la Jules Verne deve "appoggiarsi" alla base in modo da stabilire tutte le connessioni elettriche e meccaniche necessarie prima di dare il via al trasferimento del carico.