Il campione italiano di tennis Jannik Sinner, numero uno al mondo, è risultato positivo a due test anti-doping sostenuti a marzo 2024 al torneo ATP Masters 1000 di Indian Wells, USA: la notizia è stata resa pubblica in queste ore, contestualmente alla decisione degli organi di giustizia sportiva del tennis di assolvere Sinner per non avere assunto la "sostanza proibita" in modo consapevole. Ma come è possibile che un campione del calibro di Sinner sia finito al centro di una vicenda tanto delicata? E, soprattutto, come si è arrivati alla conclusione che si trattasse di un falso positivo? Andiamo a scoprire insieme i dettagli di questa vicenda che ha scosso gli appassionati di tennis.
Che cos'è il clostebol (la sostanza incriminata)?
Secondo i risultati dei due test anti-doping, condotti a 8 giorni di distanza l'uno dall'altro, Jannik Sinner aveva assunto il clostebol, un farmaco steroide anabolizzante, presente in spray e pomate usate in ambito dermatologico per trattare alcune patologie della pelle, per favorire la cicatrizzazione di ferite ecc. Come molti altri steroidi, questo ha effetti anabolizzanti, ovvero stimola la crescita muscolare.
Perché il clostebol è vietato nello sport?
L'uso di sostanze anabolizzanti nello sport è severamente proibito perché conferisce un vantaggio competitivo ingiusto. Queste sostanze migliorano la performance atletica, aumentando la massa muscolare, la forza e la resistenza.
Com'è potuto accadere che Sinner sia risultato positivo al clostebol?
Secondo la ricostruzione dei fatti, il tennista italiano è entrato in contatto con il clostebol in modo accidentale. Un fisioterapista del suo staff utilizzava infatti uno spray o una pomata contenente questa sostanza per curare una (sua) ferita. Durante i massaggi, il clostebol è stato trasferito sulla pelle di Sinner, contaminandolo. Come è potuto accadere? Nell'etichetta dei farmaci che contengono sostanze proibite questa condizione è evidenziata in modo chiaro, per cui è improbabile che il fisioterapista non lo sapesse. Piuttosto, quest'ultimo, con le mani contaminate dal prodotto incriminato, potrebbe avere dimenticato di indossare i guanti al momento di praticare i massaggi all'atleta.
Che cos'è il "metabolita" trovato nelle urine di Sinner?
Un po' dappertutto, ormai, si legge che nelle urine di Sinner è stato trovato un metabolita del clostebol. Un metabolita è una sostanza prodotta dall'organismo durante il processo di metabolizzazione di un farmaco o di una sostanza chimica: la sua presenza nelle urine indica dunque che precedentemente la sostanza era stata assunta dall'organismo.
Perché Sinner, seppur "positivo", è stato scagionato?
Il tennista italiano Sinner è stato scagionato al termine dell'indagine perché è stato dimostrato che l'assunzione del clostebol è avvenuta in modo accidentale e non intenzionale. L'indagine condotta dall'ITIA (International Tennis Integrity Agency) e le testimonianze delle persone coinvolte hanno supportato questa tesi.
Quali conseguenze subirà Sinner per questa "falsa positività" al doping?
Nonostante l'assoluzione dall'accusa di doping, Sinner ha perso i punti e i premi in denaro conquistati al torneo di Indian Wells, dove è risultato positivo al primo test. Questa è una conseguenza automatica prevista dalle regole anti-doping, che su questi aspetti ritiene responsabile l'atleta degli errori commessi dal suo team. Non verrà però squalificato o sospeso.