Guai all'orizzonte per l'azienda di Steve Jobs. Le strategia commerciali di Apple, per accaparrarsi le migliori case discografiche per l'immenso catalogo musicale di iTunes, potrebbero presto finire sotto la lente d'ingrandimento dell'Antitrust degli Stati Uniti.
“Apple forzava accordi anti-Amazon”
Ipotesi di reato - Secondo il New York Times, il Dipartimento di Giustizia statunitense avrebbe aperto un'indagine per valutare se Apple abbia approfittato del suo ruolo dominante nel mercato musicale digitale per convincere le case discografiche a non concedere i diritti su alcuni brani in uscita ad aziende concorrenti, e nello specifico Amazon.
Scontro a suon di Mp3 - La “scintilla” che ha fatto drizzare le orecchie all'Antitrust è una notizia pubblicata su Billabord di marzo. Secondo la rivista, Amazon avrebbe chiesto ad alcune case discografiche di concederle i diritti di alcune canzoni il giorno prima del loro lancio ufficiale per la sua promozione "MP3 Daily Deal". Per tutta risposta, iTunes, il megastore di musica online di Apple, avrebbero “incoraggiato” le major a mandare a monte l'accordo con Amazon e negando ai brani dei “disubbidienti” qualsiasi supporto marketing, in pratica estromettendoli dalla “vetrina” musicale della mela, ossia dalla home page, la pagina con maggiore visibilità.
Posizione dominante? - iTunes Music Store nasce nel 2003 e cambia nome in iTunes Store nel 2006. Oggi controlla saldamente il 70% del mercato degli Stati Uniti, contro solo l'8% di Amazon, e lo stesso dicasi a livello mondiale con il 26,7% di share. Lo scorso febbraio ha festeggiato 10 miliardi di canzoni scaricate, e la sua offerta musicale si aggira sui 12 milioni di canzoni. A cui si sono aggiunti, nel corso del tempo, anche oltre 55.000 episodi di serie tv e più di 8.500 film (tra cui oltre 2.500 in alta risoluzione).