Il concetto di rifiuto è un'invenzione umana: in natura non esiste. Materia ed energia fanno parte di circuiti chiusi, eterni e circolari: una circolarità che, se non vogliamo esaurire del tutto le risorse che la Terra mette a disposizione, dobbiamo ricercare anche nel nostro modello produttivo. Di economia circolare abbiamo parlato oggi con Luigi de Rocchi, (responsabile studi e ricerche Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) nell'incontro sul clima della tappa cagliaritana di Panorama d'Italia.
Fatti per durare. Il tema del riciclo è strettamente connesso a quello dei cambiamenti climatici. Così come esiste un limite alle emissioni dannose da introdurre in atmosfera, esiste anche per il consumo di risorse naturali. Anche la UE ha sottolineato, nelle nuove direttive economiche, la necessità di progettare beni che siano riutilizzabili, e non ideati secondo i dettami dell'obsolescenza programmata (cioè per finire la loro utilità velocemente).
Di nuovo disponibili. Il riciclo delle batterie al litio, di cui Cobat si occupa, segue questa logica: di queste batterie di cellulari e veicoli elettrici - molto leggere ed estremamente efficienti, anche in spazi ridotti - si riciclano plastica e acido solforico, ottenendo materie prime "seconde" subito disponibili e a bassissimo costo.
Tracce di noi. I risultati si vedranno nei secoli avvenire: Ilaria Baneschi, (Ricercatrice in geochimica ambientale e paleoclimatologia presso IGG-CNR), riesce a studiare gli andamenti climatici di centinaia di migliaia di anni fa attraverso il carotaggio dei sedimenti dei laghi più antichi d'Europa.
Gli effetti sul clima. Daniele Mocio (Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare), infine, ci ha raccontato della necessità di integrare con l'esperienza i modelli matematici utilizzati per elaborare le previsioni del tempo. Questi calcoli non includono alcuni dei dati più recenti di un clima in rapido cambiamento: l'interpretazione di questi dati gioca un ruolo fondamentale nella restituzione di previsioni attendibili.
Il video dell'incontro: