Parente stretto del più celebre carnivoro del Giurassico, eppure vegetariano. Il fossile di una nuova specie di dinosauro scoperta in Cile, il Chilesaurus diegosuarezi, sta interrogando i paleontologi di tutto il mondo per il suo incredibile mix di caratteristiche anatomiche, uno straordinario esempio di adattamento evolutivo.
L'animale - un dinosauro teropode, appartenente cioè, a una famiglia di grandi predatori prevalentemente bipedi e carnivori, come il Velociraptor, il Carnotaurus e il Tyrannosaurus, dalla quale discendono anche gli uccelli - mostra il cranio piccolo e le zampe corte tipici dei più primitivi dinosauri a collo lungo.
Solo piante. Finora la presenza di teropodi erbivori era stata attestata soltanto nei dinosauri più strettamente imparentati con gli uccelli. Ma la scoperta del Chilesaurus in rocce risalenti a 145 milioni di anni fa dimostra che questa preferenza alimentare tra i teropodi risale a molto tempo prima.
Un gioco da ragazzi. Il nome scientifico del dinosauro è un omaggio al paese in cui è stato scoperto, e al giovane autore del ritrovamento, Diego Suárez (7 anni) che ha scoperto le ossa mentre si trovava presso la Toqui Formation di Aysén - una formazione di rocce giurassiche nella Patagonia meridionale - insieme ai genitori.
Il piccolo (l'ennesimo baby scopritore di dinosauri) ha trovato il fossile mentre cercava pietre decorative tra le rocce, che i genitori - due geologi - stavano studiando per capire la formazione delle catene andine.
Scheletri interi. La miscellanea di caratteristiche anatomiche ha fatto pensare che Diego avesse trovato fossili di più specie. Ma scavi più approfonditi hanno fatto emergere una dozzina di altri scheletri di Chilesaurus, 4 dei quali completi, - la prima volta per un fossile del Giurassico in Cile - e tutti con gli stessi tratti. La descrizione della specie è appena stata pubblicata su Nature.
un tipo strano. Come gli allosauri, agili teropodi carnivori, il Chilesaurus aveva arti anteriori robusti, ma a differenza dei "cugini", lunghi 9-12 m, raggiungeva al massimo i 3 metri di lunghezza (molti dei fossili trovati sono comunque grandi quanto tacchini).
Le zampe anteriori terminavano con due dita, ma dagli artigli smussati, e non affilati come quelli del Velociraptor. La sua struttura pelvica, poi, ricorda quella degli ornitischi, i dinosauri col bacino da uccello (con il pube che punta verso il basso e verso la coda); anche se l'animale, come gli altri teropodi, appartiene all'ordine opposto, quello dei saurischi (i dinosauri col bacino da lucertola, con il pube che punta verso la parte anteriore dell'animale).
Ornitorinco. Questo collage di tratti scheletrici è valso al rettile il soprannome di "dinosauro ornitorinco". Come il mammifero che depone le uova, invece di dar luce ai piccoli, l'animale si sarebbe evoluto in base a precise esigenze alimentari e di stile di vita, prendendo in prestito i migliori adattamenti sviluppati da diversi gruppi di dinosauri: uno dei più estremi e riusciti esempi di convergenza evolutiva (il fenomeno per cui specie che vivono nello stesso habitat sviluppano, su scorta delle pressioni ambientali, e per selezione naturale, caratteristiche fisiche molto simili).
I suoi denti, per esempio, somigliano moltissimo a quelle dei primitivi dinosauri dal collo lungo, perché selezionati in milioni di anni di adattamento alla masticazione di piante.
«Il Chilesaurus rappresenta il più completo e anatomicamente ben documentato fossile di teropode ritrovato nell'emisfero meridionale» dice Fernando Emilio Novas, paleontologo del Bernardino Rivadavia Natural Sciences Museum (Buenos Aires, Argentina) che ha condotto lo studio. «Sebbene teropodi erbivori fossero già stati scoperti in Nord America e Asia, è la prima volta che un dinosauro con caratteristiche simili viene trovato in un continente meridionale».