Scienze

La questione della pugile Imane Khelif alle Olimpiadi: che influenza ha l'intersessualità nello sport?

La pugile algerina, assieme alla taiwanese Lin Yu-ting, sono al centro del dibattito olimpico, ma intersessualità e livelli più alti di testosterone influenzano le performance sportive?

Un incontro durato solo 46 secondi e il ritiro tra le lacrime dell'atleta italiana Angela Carini hanno rianimato le polemiche attorno alla partecipazione alle Olimpiadi di Imane Khelif, pugile algerina intersessuale. Oltre a Khelif, il CIO (Comitato olimpico internazionale) ha ammesso al torneo di pugilato di Parigi 2024 anche la taiwanese Lin Yu-ting, sempre intersex. Entrambe le atlete erano invece state escluse dai Mondiali del 2023 perché non avevano superato i cosiddetti "test di eleggibilità di genere" dell'IBA, l'International Boxing Association, che valutano principalmente la concentrazione di testosterone nel sangue.

Da qui è arrivato l'ossigeno che ha alimentato il fuoco del dibattito tra chi sostiene che il confronto con una qualsiasi altra pugile non possa essere ad armi pari e chi invece obietta che i livelli di un ormone non conferiscano necessariamente un vantaggio. In realtà queste stesse domande se le era già posta la comunità scientifica una decina d'anni fa, in relazione a un altro episodio simile: nel 2014 alla centometrista indiana Dutee Chand fu impedito di competere nella categoria femminile a causa di livelli di testosterone troppo elevati, ma solo un anno più tardi quel regolamento fu sospeso.

La questione è un po' più complessa di una semplice equazione matematica e naturalmente chiama in causa anche dilemmi etici. Abbiamo provato a rispondere alla domande più comuni, indispensabili per farsi un'opinione sull'argomento.

Qual è la differenza tra intersessualità e transessualità?

Sebbene i due termini vengano spesso confusi, c'è una grande differenza tra intersessualità e transessualità. Una persona transgender infatti non si riconosce nel sesso che le è stato assegnato alla nascita, in base all'aspetto dei suoi organi genitali e ai suoi cromosomi. È possibile, qualora lo desideri, che affronti un percorso di transizione affinché le proprie caratteristiche fisiche e ormonali siano più affini al genere in cui si identifica.

Definizioni. Intersessuale è invece un termine ombrello che comprende tutte quelle variazioni nei caratteri sessuali che non rientrano nelle categorie binarie di maschio o femmina. Come l'Istituto superiore di sanità precisa, queste variazioni sono naturali e possono riguardare i cromosomi, gli ormoni, i genitali esterni e gli organi riproduttivi interni. In altre parole, siamo abituati ad associare la composizione cromosomica 46x,x al genere femminile e 46x,y a quello maschile, perché nella maggior parte dei casi l'equazione è corretta. Ma una percentuale ridotta della popolazione mondiale, compresa tra lo 0,018% e l'1,7%, non corrisponde a questa definizione. Tra loro ci sono anche Imane Khelif e Lin Yu-ting.

Cosa significa iperandrogenismo?

Per iperandrogenismo si intende una concentrazione elevata di androgeni, cioè ormoni maschili, nel sangue di una donna. In particolare di testosterone. Il corpo femminile produce androgeni naturalmente attraverso due organi, le ovaie e le ghiandole surrenali. In situazioni specifiche è possibile che questa produzione risulti più intensa. Capita, appunto, in alcune condizioni legate all'intersessualità ma anche, ben più frequentemente, in chi è affetta da sindrome dell'ovaio policistico.

Che effetti ha il testosterone sul corpo umano?

Nel corpo maschile, il testosterone produce un aumento della massa e della potenza dei muscoli, oltre a migliorare l'ossigenazione dei tessuti grazie all'incremento nella produzione di globuli rossi ed emoglobina nel sangue.

Ma il testosterone influenza le performance sportive?

, almeno negli uomini. Durante i controlli antidoping infatti l'esame delle urine valuta se la concentrazione di testosterone sia superiore alla norma. Nel caso lo fosse, è possibile che vi sia stata l'assunzione di stereoidi anabolizzanti.

Il problema è che stiamo sbagliando domanda. Dovremmo infatti chiederci se nelle persone intersessuali il testosterone risulti attivo e produca gli stessi effetti. In questo caso, la risposta è tutt'altro che semplice.

Quando può avere un impatto sul risultato di una gara?

Se lo era chiesto anche la Iaaf (l'Associazione internazionale delle federazioni d'atletica, oggi World Athletics) nel 2017. Il team medico si è così dedicato a uno studio, pubblicato poi sul British Journal of Sport Medicine, che ha preso in esame i Campionati mondiali di atletica del 2011 e del 2013. Si è concentrato in particolare sui risultati delle gare maschili e femminili in relazione ai test sul testosterone. Dalla ricerca risultava che in sole 5 discipline femminili la performance poteva essere avvantaggiata dai livelli ormonali, tra cui le gare di corsa, il lancio del martello e il salto con l'asta. Analizzando meglio i dati ottenuti da altri ricercatori, poi, il campo è stato ulteriormente ristretto alle gare di corsa su distanze che vanno dai 400 ai 1.500 metri. Il pugilato dunque non è presente.

Non solo muscoli. Inoltre, non è solo una questione di muscoli. «Ci sono molti motivi per cui un'atleta può essere più forte delle altre. Fra questi, l'allenamento, l'alimentazione, altre caratteristiche fisiche. Non è detto che sia l'ormone a fare la differenza», aveva spiegato Silvia Camporesi, direttrice del Master in bioetica e società del King's College di Londra, in un'intervista a Focus curata da Margherita Fronte.

Perché Khelif e Lin erano state escluse dai Mondiali del 2023?

I test di eleggibilità di genere ai Mondiali 2023 erano stati eseguiti dall'IBA, associazione sportiva non più riconosciuta dal CIO a causa di diversi scandali che l'hanno riguardata. Oggi di questo tipo di controlli si occupa direttamente il Comitato olimpico che ha di fatto confermato l'ammissione ai Giochi già avvenuta in occasione di Tokyo 2020.

Alle precedenti Olimpiadi, Imane Khelif partecipò nella categoria 60 kg e Lin Yu-ting in quella dei pesi piuma. Entrambe rimasero fuori dal podio: furono battute da altre avversarie.

E le questioni etiche?

Escludere un'atleta da una competizione sulla base delle caratteristiche biologiche è una forma di discriminazione e su questo non vi è dubbio. Lo ammise persino il Tribunale di Losanna, autorità indipendente specializzata nel decidere dispute internazionali in ambito sportivo, quando, nel 2019, stabilì che livelli elevati di testosterone nel sangue conferivano un vantaggio in grado di invalidare le gare di corsa nella categoria femminile.

Discriminazione. Ma l'ambito sportivo non è il primo in cui le persone intersessuali rischiano di essere discriminate. Le persone intersessuali non esistono per legge: alla nascita ogni neonato si vede attribuire un genere che può corrispondere solo a maschile o femminile. Di conseguenza, in caso di genitali ambigui o di qualsiasi altra caratteristica della condizione intersessuale, si interviene correggendo quello che viene ritenuta una malformazione o un problema. Le terapie correttive sono ormonali o chirurgiche: le associazioni di attivisti le definiscono medicalizzazioni forzate e interventi di chirurgia cosmetica, perché non sono mirate a un miglioramento della salute.

Lo scorso aprile, il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione storica per la "Lotta alla discriminazione, alla violenza e alle pratiche dannose contro le persone intersessuali" che, tra le altre cose, mira proprio a eliminare queste pratiche mediche.

Alcuni brani di questo articolo sono tratti da "Il corpo del reato" di Margherita Fronte , pubblicato nella rivista Focus nel 2019.

2 agosto 2024 Giulia Dallagiovanna
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