Gli uomini vedono nel futuro. Ma non è parapsicologia. Il nostro cervello anticipa la vista di pochi millesimi di secondo. Dando vita - in alcuni casi - alle celebri illusioni ottiche.
[Andrea Porta - 5 giugno 2008]
Secondo uno studio americano illusioni ottiche geometriche come il cubo di Necker o le celebri piastrelle bianche e nere, dipendono dalla capacità del nostro cervello di “prevedere il futuro”.
Mark Changizi del Rensselaer Polytechnic Institute di New York ha infatti spiegato in un articolo pubblicato su Cognitive Science che dal momento della percezione delle immagini alla loro elaborazione da parte del cervello passa circa un decimo di secondo, lasso di tempo che viene “riempito” grazie alla capacità anticipatoria del cervello che tenta di prevedere l’immagine in arrivo dagli occhi.
Questa capacità di previsione però non sempre va a buon finire: quando gli stimoli visivi sono incerti - come nel caso delle immagini “paradossali” e ingannevoli - si possono verificare interpretazioni errate. Secondo Changizi circa 50 diversi tipi di illusioni ottiche – che il ricercatore ha classificato in 28 macrotipologie – possono essere interpretati alla luce di questa teoria.