Bruchi geneticamente modificati producono la seta delle tele dei ragni: un filo più resistente del nylon e dell'acciaio.
Un ragno tesse la sua tela a sinistra. A destra le fibre fatte crescere nelle cellule di altri insetti. Foto: © Univ. di Gerusalemme. |
La seta prodotta dai ragni ha caratteristiche eccezionali di resistenza ed elasticità. Ogni filo, per quanto sottilissimo, è prodotto dall'intreccio di migliaia di filamenti, composti da particolari proteine. Il risultato è un materiale 6 volte più resistente del nylon e di un cavo d'acciaio dello stesso diametro. I ragni, poi, filano fino a 9 tipi diversi di seta, secondo le loro esigenze. Gli studiosi impegnati nell'esperimento, condotto all'Università di Gerusalemme, sono invece riusciti a riprodurne soltanto uno.
Il Dna del “giardiniere”. Il problema maggiore da superare era l'impossibilità di utilizzare ragni vivi, così come si fa con i bachi per produrre la seta. I ragni sono infatti animali territoriali e non possono essere allevati insieme come si fa con i bachi. I ricercatori hanno però isolato un tratto del Dna del ragno giardiniere (Araneus diadematus), al cui interno sono contenuti i geni responsabili della produzione delle due proteine di cui è fatto uno tra i fili più resistenti di questi artropodi, quello usato per assicurarsi alla tela o calarsi dall'alto. Hanno poi introdotto il tratto di Dna all'interno di un virus degli insetti, un baculovirus, con cui hanno poi infettato il bruco di una farfalla notturna (la Spodoptera frugiperda).
I bruchi geneticamente modificati hanno così iniziato a produrre un filo con caratteristiche identiche a quelle del ragno. La nuova fibra potrà essere utile per produrre vestiti antiproiettile, filo chirurgico, microconduttori, fibre ottiche, fili da pesca ultraresistenti e anche tessuti per nuove creazioni di moda.
(Notizia aggiornata al 25 novembre 2004)