Vuoi contribuire alla ricerca scientifica sui mutamenti climatici? Scarica l'app e segnala ciò che vedi: ecco il curioso progetto di due ricercatori americani. (Focus.it, 7 febbraio 2011)
Anche il mondo della ricerca diventa social e apre le porte (virtuali) a tutti
coloro che vogliono contribuire attivamente al progresso della scienza.
Ken-ichi Ueda e Scott Loarie, due dottorandi al Carnagie Institute di Stanford,
hanno sviluppato qualche tempo fa iNaturalist.org, una community di cittadini-scienziati,
che ha per obiettivo il controllo della diffusione delle specie animali viventi
e l’analisi dell’evoluzione degli ecosistemi in risposta ai mutamenti
climatici.
L'idea alla base del progetto è semplice: se passeggiando per un bosco
o per un parco di città si avvistano una pianta o un animale, una volta
tornati a casa ci si logga sul sito e si registra la segnalazione.
L’enorme mole di dati che iNaturalist sta raccogliendo permetterà
ai ricercatori di monitorare con grande precisione come si stanno modificando
gli ecosistemi di tutto il mondo.
Pappagalli metropolitani
L'aumento delle temperature e il cambiamento nelle destinazioni d’uso
delle terre stanno infatti facendo spostare flora e fauna anche molto lontano
dalle loro zone d’origine.
Nei parchi delle nostre città è per esempio sempre più
frequente avvistare pappagalli e altri uccelli di origine tropicale: si tratta
dei discendenti di animali fuggiti dalle gabbie che sono riusciti a riprodursi
allo stato libero e che stanno colonizzando nuovi habitat. Lo stesso si può
dire per le nutrie che popolano la Pianura Padana o per i pesci siluro sempre
più diffusi nei fiumi del nord Italia.
Per contribuire alla ricerca di Ueda e Lorie non è necessario essere
degli esperti: se anche non si sa cosa si è visto, sul sito è
disponibile una guida che aiuta, un passo dopo l’altro, ad effettuare
il riconoscimento.
E nel giro di qualche settimana iNaturalist sarà disponibile anche in
formato app per iPhone: permetterà di inviare le proprie segnalazioni
in tempo reale corredate di foto.
Tutti scienziati
iNaturalist non è comunque il primo progetto di ricerca che tenta di
coinvolgere il grande pubblico: già da parecchi anni la NASA, il CERN
e altre istutuzioni scientifiche hanno chiesto la collaborazione degli appassionati
di tutto il mondo per analizzare grandi moli di dati. I più interessanti
attualmente in essere sono
Seti@home,
per l’analisi dei segnali radio provenienti dallo spazio
Malariacontrol.net,
una gigantesca simulazione elettronica per lo studio della malaria e della sua
diffusione
Stardust:
per l’analisi della polvere di stelle
HiRiSe:
per la ricerca della sonda Polar Lander caduta su Marte nel 1999 e mai più
ritrovata
Planethunters.org:
per la ricerca di pianeti al di fuori del Sistema Solare