In orbita il 14 maggio 2009, il satellite dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha appena completato il suo primo “cielo” regalandoci una mappa che racconta l'intera storia dell'universo: dalla nascita delle prime stelle alle radiazioni diffuse dalla Via Lattea.
“E' la più antica immagine possibile dell'Universo: 380mila anni dopo il Big Bang”
Chi è Planck - La missione Planck dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) è il primo osservatorio spaziale europeo dedicato allo studio della radiazione cosmica di fondo. Teorizzata fin dagli anni '40 del XX secolo e scoperta per caso nel 1964 dai radioastronomi Arno Penzias e Robert Wilson, la CMB (Cosmic Microwave Background) è considerata la traccia fossile del Big Bang, l'energia residua della gigantesca esplosione che ha dato origine all'Universo. E l'obiettivo di Planck è proprio mappare il cosmo a microonde quando aveva appena 380.000 anni. David Southwood, responsabile dei programmi scientifici dell'Agenzia Spaziale Europea, è entusiasta è racconta che Planck “apre le porte di un Eldorado in cui gli scienziati potranno andare a caccia di pepite d'oro, che li porteranno ad approfondire la nostra comprensione su come l'Universo è nato e su come funziona''.
Foto spaziale - La “fotografia” scattata da Planck in quest'ultimo anno è una novità assoluta perché permette di osservare il cielo come nessuno aveva fatto prima d'oggi. L'immagine, infatti, racconta due realtà: la prima, quello dell'universo “adulto”, con i gas e polveri della Via Lattea in primo piano, e quella dell'universo “bambino” sullo sfondo quando era illuminato dalle prime stelle. Adesso il compito del team di Planck è separare queste due immagini per poterle analizzare a fondo.
Telescopio portentoso - Nella realizzazione di Planck c'è anche lo zampino italiano. Planck, infatti, si compone di un innovativo telescopio a doppio riflettore di 1,5 m di apertura in grado di focalizzare la radiazione a bassa e alta frequenza in un intervallo compreso tra i 30 GHz e 857 GHz. Lo strumento a bassa frequenza (LFI) è stato sviluppato da un consorzio a guida italiana e copre l'intervallo 30-70 GHz, mentre quello ad alta frequenza (HFI) è a guida francese e copre l'intervallo 100-857 GHz.