La forza di un robot può essere devastante per un essere umano così, l'unico modo per riuscire a controllare la loro prestanza fisica è imparare dall'esperienza, in altre parole darle di santa ragione agli ominidi.
“Il protagonista del test è un piccolo robot Epson usato per assemblare macchine industriali”
Prima legge di Asimov - Gli appassionati di fantascienza conosceranno sicuramente le “Tre leggi della robotica” di Isaac Asimov, noto scrittore statunitense di origine russa morto nel 1992, alle quali obbediscono gran parte dei robot che popolano i suoi racconti di science fiction. Ebbene, la prima legge di Asimov stabilisce che “Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno” (da Wikipedia). Ebbene, gli scienziati del laboratorio di ngegneria biomedica e robotica dell'Università di Lubiana, in Slovenia, hanno appena infranto la prima legge di Asimov, seppure per nobili scopi.
Robot picchiatore - Borut Povše, e la sua equipe, stanno sperimentando i danni che un robot “fuori controllo” potrebbe infliggere a un essere umano. Il “picchiatore” protagonista del test è un piccolo robot di Epson - di solito impegnato ad assemblare macchine industriali - ma che per l'occasione ha ripetutamente colpito con forza di diversa intensità il braccio di alcuni volontari. I “masochisti” umani fornivano poi una valutazione del dolore provato che, per fortuna, non ha mai raggiunto picchi insopportabili. L'obiettivo era definire dei parametri entro i quali un robot non è in grado di far troppo male a un essere umano.