Il raggio del dolore, il cannone a microonde annunciato anni fa come utile strumento di offesa per contrastare le rivolte popolari, non ha avuto molto successo in mano all'esercito USA. Ma ora si appresta a una rinascita, grazie a una versione ridotta da utilizzare nelle prigioni californiane.
“L'arma è nata per l'esercito ma è stato bocciato per dubbi sulla reale utilità in campo”
Cos'è e come funziona - L'invenzione è di Raytheon, azienda produttrice di missili e sistemi anti missilistici radar, che è uno dei maggiori contractor nelle forniture per l'esercito americano. Da anni i suoi reparti di ricerca studiano anche le armi non convenzionali, tra cui il famigerato “pain ray”, ovvero il raggio del dolore. In pratica è un'antenna, posizionata sul tetto di un veicolo militare, in grado di emettere fasci di microonde a basse cadenze: nelle persone colpite dal raggio le onde provocano sensazioni di calore e forte dolore, che in pochi secondi diventano insopportabili e costringono la persona a spostarsi dall'azione del raggio.
Non per la guerra - Dopo diverse sperimentazioni sulle lesioni che potrebbero provocare le microonde sul cervello e gli organi interni delle persone colpite dal raggio, oltre che test sull'utilità pratica e offensiva di tali dispositivi, escluse alcune piccole forniture all'esercito USA, l'arma è stata quasi dimenticata.
Finirà in prigione - Ora il Pitchess Detention Center in California ha intenzione di utilizzare il suddetto Assault Intervention Device, il raggio del dolore, per tenere a bada le rivolte dei carcerati. Il dispositivo che verrà utilizzato in ambito carcerario sarà però differente da quello prodotto per l'esercito: sia per le dimensioni, dovrà essere infatti non più grande di una normale pistola, che come impatto e forza, poiché non dovrà causare danni ai reclusi. Per ora è in fase sperimentale, se i test daranno esiti positivi arriverà presto nelle prigioni californiane.