Fotogallery - Le dieci tecnologie che ti danno i super poteri
Il progetto di robotica di Honda è da anni all’avanguardia, ma la novità appena annunciata è davvero straordinaria: il robot Asimo è in grado di decidere da solo cosa fare. È il primo esempio di controllo autonomo del comportamento.
“Honda Robotics sta anche sviluppando un braccio bionico”
Sottile differenza -Siamo ormai abituati a sentir parlare di robot, più o meno simili agli esseri umani, impiegati in vari compiti. Sono robot quelli usati dagli artificieri, per esempio, o quelli inviati a esplorare la superficie di Marte. Tutti questi robot eseguono alla lettera gli ordini, proteggendoci da rischi e ottimizzando il lavoro. La differenza sostanziale che contraddistingue il robot Asimo da tutti gli altri è che non c’è bisogno che qualcuno lo guidi: la sua intelligenza artificiale è in grado di svolgere autonomamente compiti relativamente semplici, come il movimento in un ambiente affollato, senza che nessuno gli dia il comando di cambiare direzione.
Stappa le bottiglie - Le dimostrazioni di come funziona un robot hanno sempre qualcosa di lievemente comico. Pensare, per esempio, che anni di lavoro dei migliori ingegneri servano a far stappare una bottiglia da un ammasso di ferro e circuiti ha il suo lato buffo. Di fatto, se Asimo sa stappare una bottiglia, vuol dire che sa usare le mani come finora nessun robot ha mai saputo fare, e qui non si tratta di realizzare un “robot maggiordomo” - magari anche quello, perché no - ma di rendere possibile l’esecuzione di compiti potenzialmente pericolosi, per esempio, senza mettere a rischio vite umane.
Braccio bionico - È proprio nella manualità che un robot può essere d’aiuto in moltissime situazioni, e il progetto di quella che ora si chiama Honda Robotics comprende anche lo sviluppo di un braccio che sfrutta tutta l’esperienza accumulata nel realizzare Asimo e che permette un’articolazione complessa in più punti, meglio dei nostri gomiti, per intenderci. Il braccio robotico è studiato per aprire e chiudere valvole in situazioni nelle quali nessun essere umano vorrebbe trovarsi ma, cambiando la parte terminale, è possibile utilizzarlo per molti altri scopi. Accanto a queste novità, Honda Robotics ha già sviluppato supporti per consentire di camminare o di salire le scale anche alle persone che non sono in grado di muoversi da sole. Maggiore sarà l’intelligenza di questi dispositivi, maggiori saranno le possibilità che adattino il loro funzionamento alle necessità di chi li utilizza, e questa sì che sarebbe una rivoluzione epocale.
(sp)
Edoardo Bracaglia
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