Scienze

Il nasone dei Neanderthal ha ora una spiegazione

Zigomi espansi, naso ingombrante, mascelle sporgenti: a che cosa servivano gli aspri connotati dei nostri antichi cugini? Non a mordere, ma a riscaldare l'aria in entrata.

I lineamenti marcati dei Neanderthal sono per noi particolarmente riconoscibili: varie ipotesi sono state avanzate sulla possibile origine di tratti così prominenti, ma nessuna aveva finora convinto del tutto. Una delle più accreditate voleva che mascelle sporgenti e naso importante servissero a imprimere una particolare forza nel morso: i grossi incisivi dei nostri "cugini" venivano in pratica sfruttati come un terzo arto, per agguantare il cibo.

Ora però uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B mette da parte questa teoria, e offre un'ipotesi alternativa alla struttura del viso Neanderthal. I tratti marcati dovevano servire a inumidire e riscaldare grandi volumi di aria in entrata, supportando uno stile di vita molto dinamico in ambienti talvolta molto freddi.

gara di morsi. Chris Stringer, scienziato esperto di evoluzione umana del Natural History Museum di Londra, ha confrontato con i colleghi le ricostruzioni virtuali ricavate da TAC del cranio di diverse specie: 11 di Homo sapiens (incluso un esemplare vissuto durante l'ultima Era glaciale), 3 di Neanderthal e una di Homo heidelbergensis - un ominide estinto vissuto tra i 600 mila e 100 mila anni fa. Quando ha simulato per ogni cranio la meccanica del morso, il mascellone Neanderthal ha lasciato delusi: la stretta mascellare dell'Homo sapiens appare in proporzione assai più efficiente, nonostante i più piccoli muscoli facciali.

Umidificatore. Ma le simulazioni del passaggio dell'aria nelle cavità nasali hanno dato informazioni importanti. Se è vero che il cranio moderno è più efficace nel riscaldare l'aria che entra dal naso, quello Neanderthal era più adatto a climi freddi e secchi, e a un dispendio energetico che poteva toccare le 4.480 kcal al giorno (quasi il doppio di quello di un uomo adulto moderno).

In continuo affanno. I passaggi nasali dei Neanderthal erano più ampi del 29% rispetto a quelli sapiens, e consentivano la circolazione di un volume di aria maggiore a ritmi più sostenuti: se pensiamo che questi ominidi correvano di più, si coprivano in modo meno efficiente e spesso affrontavano climi più rigidi del nostro, possiamo immaginare che avessero bisogno di narici extralarge.

8 aprile 2018 Elisabetta Intini
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