Scienze

Il monitoraggio del ghiacciaio di Planpincieux

Ottobre 2019 - La situazione in Val Ferret, davanti al fronte del ghiacciaio, che si scioglie e scivola verso valle: la racconta a Focus.it il geologo Luigi Bignami.

Due giorni a guardarlo dal basso... Così ho trascorso 48 ore in Val Ferret (Valle d'Aosta), con alcuni ricercatori del CNR Irpi che stavano verificando il buon funzionamento del radar interferometrico posto a valle, proprio sotto il ghiacciaio di Planpincieux, per verificare i suoi spostamenti: il radar invia delle onde radio che, riflesse dal ghiacciaio, "dicono" se questo si sta muovendo o meno.

L'autore: Luigi Bignami
Luigi Bignami, geologo, divulgatore scientifico e autore televisivo, è esperto in particolare di aeronautica, astronomia e scienze della Terra.

Impressionante quantità di acqua. Il ghiacciaio ha continuato a muoversi con punte anche di 60 centimetri al giorno, che per un ghiacciaio di quelle dimensioni è una velocità elevata, visto che normalmente questi sono valori si misurano nell'arco di qualche mese o addirittura di un anno. E stando ad osservarlo capita di vedere di tanto in tanto qualche blocco di ghiaccio staccarsi dal fronte e precipitare, per fermarsi subito sotto la lingua di ghiaccio.

L'allarme è alto: se adesso le temperature scendessero, lo scivolamento del fronte del ghiacciaio potrebbe rallentare o anche fermarsi, ma probabilmente solo per qualche mese

Quel che è impressionante, in questi giorni, è la quantità di acqua che scorre al contatto tra il ghiacciaio e la roccia sottostante, e che esce come una cascata. Fa da lubrificante al ghiacciaio stesso, ed è per questo che scivola a quella velocità.

ghiacciaio di Planpinceaux
Le frecce indicano la linea di frattura tra il corpo del ghiacciaio (stabile) e il fronte (che si è staccato e scivola verso valle).

«Non è la prima volta che questo ghiacciaio rilascia grandi quantità di ghiaccio. Alcuni anni fa crollò un fronte di 50.000 metri cubi, e tutti gli anni si hanno dei crolli più o meno ingenti», spiega Jean Pierre Fosson, segretario generale di Montagna Sicura, la Fondazione che tiene sotto stretto controllo il ghiacciaio. «Quel che sta succedendo quest'anno, però, è realmente un'anomalia, in quanto sono ben 250.000 i metri cubi di ghiaccio che possono precipitare a valle.»

ghiacciaio di Planpinceaux, Fondazione Montagna Sicura
Il bollettino di aggiornamento giornaliero sullo stato di avanzamento del fronte del ghiacciaio di Planpinceaux, diffuso da Fondazione Montagna Sicura. È la situazione al 3 ottobre (il bollettino più recente al momento in cui scriviamo): lo spostamento medio verticale del settore A (il fronte) è stato di 1 metro (in aumento rispetto al giorno precedente).

Le cause, secondo i ricercatori, sono da imputare soprattutto a un'estate molto calda e lunga. Ancora il 2 di ottobre, ad esempio, a Courmayuer si sono registrate punte di 27 °C. E questo ha inciso profondamente sulla stabilità del fronte del ghiacciaio, che, dopo essersi staccato dal resto della massa di ghiaccio, potrebbe precipitare a valle anche in un colpo solo. In tal caso potrebbe andare a interessare la strada della Val Ferret su di un fronte di circa 500-600 metri, e questo spiega la decisione del Comune di Courmayuer di bloccare la strada.

ghiacciaio di Planpinceaux
Le aree a rischio nel caso in cui dovesse precipitare l'intera massa del fronte del ghiacciaio (250.000 metri cubi).

Che cosa ci dice. Anche se il ghiaccio dovesse fondersi in parete senza precipitare drammaticamente a valle, il fenomeno è comunque un indice di quel che sta avvenendo per tutti i ghiacciai alpini: un forte ritiro. In pochi anni si è passati dal 5 per cento di aree glaciali a coprire la Val d'Aosta a poco più del 3 per cento, e il regresso sta continuando.

In valle alcuni raccontano di momenti simili già avvenuti in passato e affermano che "tutto è più o meno normale", ma la realtà delle cose è che quel che sta avvenendo non ha eguali nella velocità del fenomeno. Il ghiacciaio del Planpinceaux è insomma l'ennesimo campanello d'allarme per lo stato generale dei ghiacciai (e del clima), sia che precipiti a valle sia che decida di rimanere dov'è a fondersi lentamente.

5 ottobre 2019 Luigi Bignami
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