Secondo Paul Barber, storico dell’Università della California, il mito dei vampiri è nato inizialmente perché non si conoscevano i processi di decomposizione: essudando sangue dalla bocca, i cadaveri davano la sensazione di averlo bevuto. La credenza fu poi rafforzata dal fatto che, mancando le procedure per accertare con esattezza la morte, in passato si sono verificati casi di persone sepolte vive che, scoperte, fecero pensare a individui tornati in vita dall’oltretomba.
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Malattie. Esistono anche alcune malattie che si manifestano con sintomi che fanno pensare al vampirismo. Fra queste: la tubercolosi e la peste bubbonica, perché il sangue prodotto dai polmoni danneggiati risale fino alla bocca. Anni fa è stato proposto anche un legame fra vampirismo e porfirie, malattie ereditarie causate dal cattivo funzionamento di un enzima che produce il gruppo eme (la molecola del sangue che trasporta l’ossigeno). I malati sarebbero stati spinti a bere sangue per supplire alla carenza dell’eme. L’ipotesi è stata però screditata.
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