4 volte in gamba. A differenza di altri "ghepardi robot" realizzati da altri laboratori (quello di Boston Dynamics e quello del Politecnico di Losanna), il suo segreto è nelle zampe: ciascuna di esse è controllata da un algoritmo che ne regola la forza scaricata al suolo dai motori con l’obiettivo di mantenere una certa velocità. In generale, maggiore è la velocità che si vuole raggiungere maggiore è la forza che viene esercitata.
Secondo il professor Kim è lo stesso approccio meccanico utilizzato, in modo incoscio, dai grandi velocisti come Usain Bolt. Il robot insomma, pur galoppando con una cadenza piuttosto lenta, riesce a “volare” compiendo lunghi balzi tra un appoggio e l’altro (visibile nel video al minuto 1:11). Questo sistema gli permette di essere molto stabile anche su terreni sconnessi e di non perdere l’equilibrio nemmeno quando affronta ostacoli.
Nessun inciampo. «La maggior parte dei robot è lenta e pesante e questo non permette un pieno controllo della loro forza quando si muovono ad alta velocità» spiega Kim.
Nel suo ghepardo meccanico invece la forza viene controllata solo nel momento dell’impatto: in questo modo la macchina riesce ad essere stabile, agile e molto veloce. E la mancanza di delicati sensori nelle zampe la rende molto più robusta dei suoi simili.
Eco robot. A differenza dei robot quadrupedi convenzionali il ghepardo di Kim non è nemmeno assetato di energia: è infatti alimentato da motori elettrici ad alta efficienza invece che da motori a gasolio ingombranti e pesanti.
L’algoritmo messo a punto dai ricercatori permette di ottimizzare la velocità del ciclo di movimento di ogni zampa rispetto alla forza necessaria alla propulsione. Il risultato è un robot silenzioso ed efficiente come un felino in carne e ossa.