Nell'era di YouTube, Twitter e Facebook sembra impossibile che un masso spaziale possa colpire la Terra senza essere notato da nessuno. Eppure sembrerebbe proprio quanto è accaduto in Nicaragua.
Nella notte di sabato 6 settembre molti abitanti di Managua, la capitale dello stato del Centro America, hanno sentito un forte boato, una specie di terremoto registrato anche dai sismografi. Qualcosa ha colpito il terreno vicino all'aeroporto internazionale della città, lasciando un cratere di 12 metri di diametro e 5 di profondità.
Principale indiziato. Un portavoce del governo ha riferito che, dai primi rilievi, sembrerebbe che il buco sia stato creato da un meteorite largo circa un metro staccatosi da un asteroide passato vicino alla Terra, forse da 2014 RC (soprannominato "asteroide Pitbull"), transitato a 40 mila chilometri dal nostro pianeta domenica 7 settembre.
Nessuna traccia. C'è però qualcosa che non torna. Innanzitutto, è strano che nessuno, in una città di più di 2 milioni di abitanti, abbia notato una qualche scia luminosa nel cielo prima del boato (che in molti hanno paragonato a quello provocato da una bomba). Basta pensare alla pioggia di frammenti spaziali che colpì la città russa di Chelyabinsk nel 2013 per notare come, in quel caso, a poche ore dall'evento Internet fosse già invasa di video dell'impatto: lo schianto di Managua non è stato filmato da nessuno (i pochi video apparsi su YouTube sono dei fake).
Nessun frammento. Una scia luminosa o un oggetto molto brillante nel cielo sarebbero dovuti apparire, secondo gli esperti, che hanno chiamato chi avesse visto qualcosa a testimoniare. Inoltre, del fantomatico meteorite, sul luogo dell'impatto non c'è alcuna traccia. Il masso spaziale potrebbe trovarsi sottoterra o potrebbe essersi disintegrato: ma almeno qualche frammento dovrebbe essere ancora sul posto, come fa notare l'astronomo Phil Plait sul suo blog Bad Astronomy.
Discrepanza temporale. Anche la connessione con l'asteroide Pitbull non convince del tutto. L'oggetto celeste è transitato a 40 mila chilometri dalla Terra domenica 7 settembre alle 18.00 ora di Greenwich, mezzogiorno in Nicaragua: 12 ore dopo l'impatto che ha formato il cratere. Improbabile, secondo Plait, che un suo frammento si fosse già staccato e viaggiasse tanto in avanti rispetto al corpo principale. Senza contare che, al momento dello schianto, l'asteroide si trovava a una distanza maggiore di quella della Luna. Anche la Nasa ha confermato che i due eventi, il passaggio dell'asteroide e l'impatto del meteorite, sono indipendenti.
Insomma nuove prove occorreranno per convincere gli esperti che si sia trattato proprio di un meteorite. Oltretutto, il luogo dell'impatto si troverebbe nei pressi di una base area militare e anche per questo, se gli indizi dovessero arrivare, anche i più scettici sarebbero felici di ricredersi.