
Ma dove son finiti tutti gli iceberg? In un decennio che è stato il più caldo dal 1900 ad oggi e soprattutto con i dati degli scienziati che ci dicono che i ghiacci groenlandesi si sciolgono come non mai e così quelli polari, verrebbe da pensare che gli icearg siano in aumento. Ed invece ecco la sorpresa. Partiamo dai dati: dal 1900 ad oggi (cioè a fine 2011 – la stazione degli iceberg si apre infatti ad aprile) sono stati contati 53.118 iceberg che sono scesi al di sotto del 48mo° di latitudine che è il parallelo al di sotto del quale vi è un intenso traffico di navi. Ovviamente quanto più ci avviciniamo ai nostri giorni migliore è il conteggio, in quanto dagli anni Settanta sono entrati in attività anche i satelliti per la loro localizzazione. La media è dunque ci 474 iceberg per anno. Essi iniziano a galleggiare verso la fine di aprile per arrivare ad un massimo attorno ai mesi estivi e tornare a zero verso novembre-dicembre.
Ebbene nel 2011 sono stati contati solo 3 iceberg. Nel 2010 se ne è contato solo uno, anch’esso sceso sotto il 48° di latitudine. Nel 2005 altro anno di magra con soli 11 iceberg e nel 2006 il valore è stato zero. E’ pur vero comunque che nell’eccezione di questo periodo di magra il 2009 ha visto ben 1.204 iceberg in circolazione e 976 nel 2008. Ma veniamo ai record: nel 1984 se ne sono contati ben 2.202 e nel fatidico anno dell’affondamento del Titanic, il 1912, gli iceberg contati 

furono 1038 (vedi grafico qui a fianco). E’ la Guardia Costiera degli Stati Uniti che tiene costantemente sotto controllo i mari dell’emisfero nord del pianeta e lo fa sia attraverso le sue navi da ricognizione, sia attraverso i satelliti che quotidianamente fotografano il pianeta anche con questo scopo. Ci si chiede se esista un legame tra il numero di iceberg e l’aumento della temperatura dei mari e dell’atmosfera. “Al momento è assai difficile trovare una relazione tra gli iceberg e l’aumento della temperatura terrestre, ha spiegato Jeremy Bassis, un glaciologo della Univeristy of Michigan in Ann Arbor. Quanto fin qui detto comunque vale per l’emisfero nord, dove i mari sono maggiormente battuti dalle navi di ogni genere. Quale sia la situazione nell’emisfero meridionale è più difficile da definire in quanto meno controllata sia oggi che nel passato.