Il vulcano Kilauea, uno dei più attivi al mondo, sta facendo parlare di sé per l'intensa attività che mostra di avere in questo periodo. Sul lato sud orientale della grande isola delle Hawaii, il suo diametro è di molto superiore all'altezza, ciò che lo definisce "a scudo": la caldera sommitale contiene un lago di lava chiamato "Halema uma u", che in lingua locale è la casa della dea vulcanica Pele. Dal 1983, anno in cui è iniziato l'attuale ciclo di eruzioni, vi sono state più di 60 intense eruzioni, durate da pochi giorni fino ad alcuni mesi: in questi 35 anni la sua attività è stata praticamente ininterrotta.
Il 3 maggio di quest'anno un violento terremoto ha dato l'avvio a una serie di eruzioni, con fuoriuscita di lava dalle nuove fratture aperte nel distretto di Puna. Una trentina di abitazioni sono state distrutte dalle lingue di lava che hanno anche inglobato automobili, strade e vari manufatti. Dall'8 maggio l'eruzione sembra essersi ridotta, ma i vulcanologi ritengono che potrebbe riprendere di intensità.
L'origine del Kilauea. Diversamente dalla maggior parte dei vulcani, che si formano dove le placche tettoniche si scontrano o si allontanano, quelli delle Hawaii si trovano esattamente nel centro della placca dell'Oceano Pacifico. Nel 1963 il geofisico canadese Tuzo Wilson (uno dei padri della tettonica a zolle) avanzò per la prima volta la teoria dell'hotspot, ossia dei punti caldi della Terra, per spiegare la particolare posizione di questi vulcani.
Secondo Wilson la serie di vulcani che si sono formati nell'oceano Pacifico sono dovuti a un'unica sorgente di magma, al di sopra della quale si muove la placca del Pacifico.
Il magma arriva dal mantello attraverso un lungo pennacchio che si fa strada nella sottile crosta sul fondale dell'oceano: le eruzioni che sono avvenute da oltre 5 milioni di anni hanno originato la serie di vulcani che oggi costituiscono le isole Hawaii.
Aspettando le nuove Hawaii. Ciò che non è ancora stato chiarito è il punto di provenienza del magma: per la maggior parte dei ricercatori arriverebbe direttamente dal confine tra il mantello e il nucleo, da 2.900 km di profondità. Uno studio del MIT suggerisce invece l'esistenza di un grande serbatoio di magma a circa 600 km di profondità, da dove partirebbe il magma hawaiano. In ogni caso, siccome il magma è meno denso delle rocce circostanti, tende a salire, e poiché i magmi che si formano a grandi profondità contengono pochi gas le eruzioni alle Hawaii sono per lo più effusive, ossia non danno origine a pericolose esplosioni.
Va detto anche che la placca dell'Oceano Pacifico continua a muoversi verso nord-est, e i vulcani nati lungo quella linea col passare del tempo si muovono nella stessa direzione: quando escono dall'area che li collega con il serbatoio profondo di magma smettono di eruttare e pian piano vengono erosi dal mare e finiscono sommersi. Nel frattempo, però, nascono nuovi vulcani, come quello che è stato individuato proprio ai piedi della grande isola hawaiana, che tra qualche centinaio di migliaia di anni raggiungerà la superficie dando origine a una nuova isola.