Un drone marino contro i terroristi: è l'ultima novità della marina militare americana, un robot che è un jet-ski, vede sott'acqua e controlla che nessuno si avvicini alle navi militari.
“E' proprio nei porti che le navi militari USA sono più vulnerabili agli attentati”
Niente attacchi nei porti - Si chiama "Blackfish" ed è un progetto militare in fase di test nei laboratori dell'Office of Naval Research. Il drone acquatico è stato sviluppato da Qinetiq, che è un noto contractor e partner tecnologico della difesa britannica. L'obiettivo è di creare una difesa attiva e natante per le navi dei militari americani nei porti stranieri, dopo l'attacco suicida di undici anni fa nel porto yemenita di Aden, che causò 17 morti sulla nave USS Cole.
Piccoli grandi nemici - Infatti, a dispetto della potenza di fuoco e della capacità di partecipare ad una guerra in sicurezza, da una posizione al largo, è proprio nei porti che le navi militari degli USA sono più vulnerabili. Come ha dimostratato l'attacco del 2000, le grandi navi da guerra possono essere coplite da piccole imbarcazioni o anche da nuotatori, mentre sono ferme in rada.
Pieno di sensori - Il Blackfish è stato sviluppato dagli ingegneri per risolvere questo problema: in pratica è un acquascooter senza pilota dotato di sensori sonar sottomarini, radar di superficie e videocamere per vedere anche sott'acqua se si stanno avvicinando dei possibili soggetti pericolosi. Il robot può essere programmato per il pattugliamento: il percorso viene impostato tramite i waypoint sul suo GPS. La scelta del jet-ski è dovuta alla particolare velocità di superficie di questi natanti leggeri e, grazie alla propulsione a idrogetto e non ad elica, il robot può anche avvicinarsi agli eventuali innocenti bagnanti, senza causare danni. (gt)
Niccolò Fantini