Le differenze tra il Dna dell'uomo e dello scimpanzè sono minime. Ma, hanno scoperto ricercatori tedeschi, due soli "punti" diversi sono sufficienti per permettere alla nostra specie di parlare, e agli altri animali di emettere gridi e suoni.
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Due piccole modifiche nel gene FOXP2 fanno la differenza tra la parola dell'uomo e i gridi dello scimpanzé. |
Non si sa di preciso quale sia la funzione del gene, ma nelle scimmie antropomorfe esaminate (scimpanzé, gorilla e orango) e nel topo, la sequenza degli aminoacidi del gene è quasi identica, e porta a proteine dalla struttura equivalente. Nell’uomo, il cambiamento di due sole basi azotate (i mattoni di cui sono costituiti i geni, che determinano a loro volta la sequenza e la forma delle sostanze del corpo) conduce a una proteina molto diversa, che potrebbe avere anche un funzione differente da quella originaria.
Muscoli per il linguaggio. Lo studio successivo di un gruppo di persone con il gene irregolare ha scoperto che questi difetti causano problemi nella parola. Da qui a concludere che FOXP2 sia un gene coinvolto nella produzione di parole, (in particolare nei delicati movimenti muscolari indispensabili per parlare) il passo è stato breve.
Non è certamente il gene del linguaggio, concludono i ricercatori, ma sicuramente uno dei più importanti. Metodi statistici hanno infine stabilito che il gene "umano" è comparso nella nostra specie negli ultimi 200.000 anni. Proprio quando i paleontologi affermano che Homo sapiens abbia cominciato a diffondersi per il mondo.
(Notizia aggiornata al 3 settembre 2002)