Scienze

Il freddo globale dell'ultima era glaciale

Le temperature durante l'ultima era glaciale: gli uomini di 10.000 anni fa vivevano in condizioni proibitive, soprattutto in Europa e Nord America.

A guidare i profondi cambiamenti nella vita e nelle abitudini dell'uomo nella sua lunga marcia per la colonizzazione del pianeta e il controllo dell'ambiente c'è anche il clima: quali erano le condizioni climatiche nelle varie epoche? Dipinti, incisioni e manoscritti ci aiutano a ricostruire il clima del passato più recente e per arrivare un po' più indietro nel tempo abbiamo gli anelli degli alberi, ma che cosa possiamo dire del clima di altre epoche più lontane ma importanti per l'uomo? Per esempio, qual era la temperatura del Pianeta durante l'ultimo periodo glaciale, prima che l'agricoltura si consolidasse quasi ovunque nel mondo?

Di che cosa parliamo

Il meteo è quello che puoi vedere adesso fuori dalla tua finestra, il clima è la media di tutte le condizioni sull'intero pianeta, in un lungo periodo di tempo: il clima può dunque essere considerato una somma di tutti i meteo locali su un tempo di decenni o secoli.

Oggi possiamo dire che, al netto del global warming (il surriscaldamento del Pianeta), la temperatura media globale della Terra è calcolata - sulla base delle molte migliaia di informazioni raccolte da satelliti e stazioni meteorologiche in tutto il mondo - in circa 15 °C. In quale mondo viveva l'uomo moderno, il Sapiens (noi), quando ormai dappertutto aveva soppiantato ogni altra specie umana, prima della fine dell'ultima era glaciale, dalla quale siamo usciti appena 10-12.000 anni fa?

La risposta a questa domanda la propone, per la prima volta, uno studio multidisciplinare coordinato da Jessica Tierney (Università dell'Arizona), pubblicato su Nature: grazie all'enorme quantità di dati oggi disponibili sull'analisi delle carote di sedimenti estratte dai fondali degli oceani «abbiamo calcolato che la temperatura media della Terra in quel periodo era di 7,8 gradi centigradi».

La differenza rispetto a oggi o alla prima metà del secolo scorso (quando eravamo più vicini ai 14 °C) sembra poca cosa, ma in realtà è enorme: innanzi tutto perché la temperatura media globale non è un fenomeno locale e temporaneo. Oggi gli scienziati lottano per convincere i politici a prendere provvedimenti per contenere l'aumento della temperatura media entro 1,5-2 gradi al massimo, e anche così si prevedono disastri! Difficile immaginare come sarebbe il mondo con 6-7 gradi di media in più... Forse non ci sarebbe più un metro quadro di ghiaccio e i mari invaderebbero chilometri di coste, forse la vita non sarebbe più possibile in molti luoghi della Terra, inariditi dai cambiamenti climatici.

Se vogliamo invece parlare di fenomeni locali, «le differenze erano ancor più accentuate in alcune regioni della Terra: il Nord America e l'Europa erano le aree continentali più coperte da ghiacci, con temperature molto più basse della media, e nelle regioni artiche le temperature erano anche di 14 °C inferiori a quelle di oggi».

Lo studio è importante per capire come si comportano le varie fasce della Terra al mutare delle temperature: «Le aree polari si raffreddano molto di più rispetto alle altre, ma sono anche quelle che, cambiando le condizioni, si riscaldano di più e più velocemente», afferma Jessica Tierney.

È un fenomeno noto come amplificazione polare: le latitudini estreme sono da sempre quelle più sensibili ai cambiamenti climatici, e sarà così anche in futuro.

Avere i dati sulle temperature polari durante le glaciazioni è importante anche per capire come la temperatura globale varia in risposta all'aumento o alla sottrazione del carbonio in atmosfera. Secondo i ricercatori, l'analisi dei carotaggi rivela che per ogni raddoppio della quantità di carbonio in atmosfera vi è un salto di temperatura di 3,4 °C - un valore che coincide col valore centrale di riferimento previsto dai modelli climatici di ultima generazione (che considerano aumenti della temperatura media da 1,5 a 6 °C).

I livelli di anidride carbonica in atmosfera durante l'era glaciale erano di 180 parti per milione (ppm): prima della rivoluzione industriale (il cosiddetto anno zero è il 1880) erano a 280 ppm, oggi hanno raggiunto 412 parti per milione. «Con il costante aumento di CO2 in atmosfera sarà molto difficile contenere l'aumento della temperatura media sotto i 2 °C - che è già mezzo grado in più rispetto all'obiettivo più ragionevole!», conclude Tierney.

Per studiare le temperature del passato Tierney e il suo gruppo di lavoro hanno sviluppato modelli ad hoc per tradurre i dati ottenuti dai fossili di plancton dell'oceano in temperature della superficie del mare e, in un ulteriore passaggio, in temperatura globale: questi stessi modelli, che hanno permesso di ricostruire le variazioni di temperatura nel corso dei millenni, saranno strumenti di grande importanza per studiare gli scenari futuri.

11 settembre 2020
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