Nel Dna degli abitanti della Melanesia si nasconderebbero tracce genetiche di un antico ominide estinto, rimasto finora sconosciuto: è quanto sembra suggerire l'analisi genetica statistica presentata il 20 ottobre all'American Society of Human Genetics.
L'antenato "X". Secondo il modello dell'università del Texas, che cerca di abbinare a ogni popolazione moderna la giusta percentuale di eredità di antiche specie, le tracce ritrovate nel genoma di queste popolazioni del Sud Pacifico non sarebbero riconducibili né a denisoviani né a Neanderthal, ma a un terzo gruppo di ominidi estinti ad essi collegato.
Nessun reperto. «Ci stiamo perdendo una popolazione, oppure qualche dettaglio sulle sue relazioni», ha affermato Ryan Bohlender, autore dello studio. Il misterioso "antenato", secondo gli scienziati, potrebbe provenire dallo stesso ramo dell'albero genealogico che diede vita a Neanderthal e Denisova. Ma di questo avo fantasma, non c'è per ora alcuna traccia fossile.
Il problema fondamentale negli studi di questo tipo, è trovare nei fossili un riscontro di quanto suggerito da moderne analisi genetiche. Se i resti di Neanderthal non mancano, quelli di denisoviani si limitano per ora a un osso di un dito e a un paio di denti rinvenuti in Siberia nel 2008.

A ciascuno il suo. Usando un modello computerizzato per stabilire quanto sia rimasto di Neanderthal e denisoviani negli umani moderni, Bohlender ha stabilito che europei e cinesi hanno circa il 2,8% di geni Neanderthal (un dato coerente con l'1,5-4% ipotizzato in studi precedenti). Gli europei non mostrano traccia di geni denisoviani; i cinesi solo lo 0,1%.
Le tracce mancanti. Quanto ai melanesiani, il 2,74% del loro genoma è di eredità Neanderthal, ma solo l'1,11% proviene dai denisoviani e non il 3-6% come stimato in passato. Resta quindi nel loro genoma una parte di dna "scoperto", in precedenza attribuito ai denisoviani. L'ipotesi è che un terzo gruppo di ominidi di cui per ora non si hanno tracce fossili si sia accoppiato con gli antenati dei melanesiani.
Un'ulteriore pista. La scoperta è supportata da uno studio del Natural History Museum of Denmark pubblicato il mese scorso, il più completo mai compiuto sugli indigeni australiani. Analizzando il Dna di 83 aborigeni e 25 abitanti delle alture della Papua gli scienziati hanno trovato tracce di Dna simile a quello dei denisoviani, ma allo stesso tempo abbastanza diverse da far ipotizzare la loro provenienza da un terzo, sconosciuto gruppo di ominidi che si incrociò con gli avi di australiani e papuasi.