Otto metri di collo per sostenere una piccola testa, ma a cosa serviva un collo così lungo all'Erketu ellisoni, un dinosauro vissuto cento milioni di anni fa? Gli scienziati che lo hanno scoperto nel 2002 fanno le prime ipotesi.
In Mongolia nel Deserto dei Gobi alcuni scienziati hanno ritrovato i resti di un dinasauro con un collo lungo 8 metri, un terzo dell'intero corpo. Ingrandisci l'immagine Foto: © Jason Brougham / AMNH. |
Sotto un mucchio di pietre a Bor Guvé, nel Deserto dei Gobi in Mongolia, un gruppo di paleontologi ha ritrovato i resti di uno dei dinosauri più spettacolari di tutti i tempi.
Il bottino che Daniel Ksepka e il suo team dell'American Museum of Natural History di New York ha riportato in laboratorio consiste in diverse ossa della zampa, parti dello sterno e sei enormi vertebre grandi come pagnotte. Fin qui niente di strano. Ma, secondo i ricercatori, proprio queste vertebre in un numero di 14/15, avrebbero formato lo scheletro del gigantesco collo, lungo 8 metri. In proporzione al corpo, è uno dei colli più lunghi mai scoperti finora: sarebbe stato lungo circa un terzo dell'intero corpo.
Un elastico per sostenerlo. Le vertebre sono caratterizzate da incavi a forma di V e questo farebbe presupporre che fossero collegate con un legamento interno capace di dare al collo una certa rigidità. «Sarebbe come avere una corda da bungee jumping che tiene su il collo - afferma Ksepka - non ci sarebbe bisogno di usare i muscoli».
Niente testa tra le nuvole. Ksepka inoltre non è dell'idea, come molti altri hanno sostenuto, che il collo fosse eretto. «L'analisi ci suggerisce che la posizione naturale fosse quasi parallela al terreno, in modo da coprire una vasta area di pascolo piuttosto che raggiungere gli alberi più alti».
Il dinosauro, ribattezzato Erketu ellisoni, sarebbe vissuto circa 100 milioni di anni fa, ed è ora oggetto di studi più approfonditi. Come si sarebbe mosso? È ancora presto per fare delle ipotesi.
La situazione è ben diversa per un altro dinosauro il Tyrannosaurus rex, uno dei più studiati, per il quale sono state fatte nuove ipotesi grazie a recenti scoperte.
Il Tirannosauro olimpionico. John Hutchinson e Stephen Gatesy del Royal Veterinary College dell'università di Londra hanno creato alcuni modelli al computer. Secondo i due scienziati un Tyrannosaurus rex di corsa sarebbe stato capace di sfiorare una velocità di 10 metri al secondo (qui la ricostruzione del Tirannosauro in carne e ossa).
Ricreare il movimento di creature morte da milioni di anni fa è molto complesso. Se si presuppone che le giunture delle quattro zampe del Tirannosauro, dall'anca fino alla punta del piede, permettesero un movimento di 90 gradi, ci sarebbero 50 milioni di possibili movimenti che il dinosauro avrebbe potuto fare. Ma grazie alle scoperte della bio-dinamica collegate allo studio dei discendenti dei dinosauri, gli uccelli, e all'analisi di alcune impronte fossili, i ricercatori si dicono soddisfatti di quest'ultimo modello che dovrebbe essere abbastanza vicino alla realtà.
(Notizia aggiornata al 22 marzo 2006)