I grandi rettili che popolavano i mari decine di milioni di anni fa erano di colore scuro, e questo permetteva loro di mimetizzarsi bene durante le immersioni nel profondo blu, e di proteggersi dai raggi ultravioletti e accumulare più facilmente calore quando invece tornavano in superficie per respirare. A queste conclusioni è giunto - su Nature - un gruppo di studiosi svedesi, danesi, inglesi e americani, che ha trovato nei resti fossili di tre esemplari preistorici cellule contenenti melanina, lo stesso pigmento che dà il colore alla pelle e ai capelli dell'uomo. Scambiate inizialmente per batteri, queste cellule hanno invece rivelato la loro vera natura quando i ricercatori le hanno analizzate al microscopio elettronico.
Per tutti i climi
I fossili studiati sono quelli di un mosasauro vissuto 85 milioni di anni fa, di un ittiosauro di 196 milioni di anni, e di una tartaruga liuto di 55 milioni di anni. Mentre quest'ultima sopravvive ancora oggi nei mari di molti continenti, preferendo però i climi temperati, i primi due si sono estinti alla fine del periodo Cretaceo assieme ai dinosauri. «La tartaruga preistorica aveva probabilmente una colorazione e uno stile di vita molto simili a quelli della specie odierna» ha detto Johan Lindgren, ricercatore dell'Università di Lund (Svezia), che ha diretto lo studio; «anche i mosasauri e gli ittiosauri erano diffusi in tutto il mondo, e il colore scuro permetteva loro di adattarsi meglio ai climi freddi e di riscaldarsi rapidamente al sole fra un'immersione e l'altra».
Giganti del mare
I mosasauri somigliavano a un enorme lucertolone, erano carnivoro e potevano raggiungere i 15 metri di lunghezza. Anche gli ittiosauro erano predatori, avevano un aspetto simile a quello dei moderni delfini (ma senza alcuna parentela con essi) ed era lungo 2-4 metri, ma alcune specie potevano avere dimensioni molto maggiori.