Torna la nuova edizione del Cicap Fest, l'annuale festival del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze che ci piace seguire, proporre ai nostri lettori e sostenere come media partner.
Il tema di questa edizione, la sesta e tuttavia la prima dopo la scomparsa del suo fondatore Piero Angela, è "Facciamo la nostra parte" e prende spunto proprio dall'ultimo appello del grande divulgatore e giornalista che nella sua lettera di addio, invitava a impegnarsi ciascuno al proprio meglio per il nostro Paese. Non solo un omaggio a colui che nel 1989 fondò il Comitato ma, più ancora, la testimonianza di un lavoro che prosegue in quello spirito, lo stesso che da oltre trent'anni guida le attività dell'associazione nella divulgazione incentrata sulla mentalità scientifica.
A Padova dal 13 al 15 ottobre 2023, dunque, il CICAP Fest propone tre percorsi di indagine e analisi per riflettere su altrettanti valori cardine per la costruzione di un futuro in cui il progresso scientifico, civile e politico tengano lo stesso passo e procedano in armonia: il valore della responsabilità, il valore della trasparenza e il valore dei fatti.
In compagnia di scienziati, divulgatori, scrittori, filosofi e personaggi del mondo della ricerca, della letteratura, dello spettacolo e della cultura, come, fra gli altri, Paolo Attivissimo, Silvia Bencivelli, Guido Barbujani, Giulio Boccaletti, Dario Bressanini, Massimiano Bucchi, Tommaso Calarco, Luigi Cattivelli, Massimo Cirri, Edzard Ernst, Tito Faraci, Chiara Galeazzi, Serena Giacomin, Silvio Garattini, Vera Gheno, Marco Malvaldi, Stefano Nazzi, Helga Nowotny, Luca Parmitano, Telmo Pievani, Pif, Lorenzo Pregliasco, Andrea Rinaldo, Federico Taddia, Giorgio Vallortigara, Roberta Villa, Antonella Viola si cercherà di costruire un linguaggio condiviso e un metodo di lettura della realtà capaci di raccogliere le sfide globali che attendono tutti e, in particolare, le nuove generazioni.
Vediamo come i tre temi verranno trattati da alcuni ospiti.
Il CICAP Fest 2023 si svolge da venerdì 13 a domenica 15 ottobre. Gli eventi sono a ingresso gratuito a eccezione del biglietto per accedere ai musei in cui si svolgono alcune attività. Per partecipare agli eventi in programma a Padova è necessario registrarsi sul sito del festival cicapfest.it.
Il biglietto che sarà ricevuto via mail dovrà essere esibito, stampato su carta o su smartphone, all'Infopoint
(Cortile Antico di Palazzo del Bo) per ricevere il braccialetto che consentirà di accedere alle diverse location.
La sola registrazione al CICAP Fest non equivale a una prenotazione del posto, l'accesso agli eventi con
ingresso libero sarà possibile fino ad esaurimento dei posti.
La manifestazione è preceduta dal CICAP Fest EDU, in programma da lunedì 9 a venerdì 13 ottobre.
Il primo valore: la responsabilità.
La responsabilità riguarda tutti: chi produce conoscenza scientifica e tecnologica, chi opera nel mondo dei media e dell'educazione, e chi prende decisioni politiche ed economiche, come pure i protagonisti del mondo culturale, fino ai singoli cittadini.
Le principali sfide della contemporaneità sono molto legate a tematiche scientifico-tecnologiche: emergenza climatica, perdita della biodiversità, crisi energetica, pandemie, cambiamenti demografici… Ecco perché i decisori politici non possono fare a meno del sapere specialistico, nonostante la scienza a disposizione sia spesso, per sua natura, incompleta perché in continua evoluzione e progresso, e multidisciplinare, quindi ramificata e complessa.
Come può allora una democrazia conciliare l'urgenza delle decisioni da prendere, l'esigenza di risposte univoche e semplici, con l'incertezza della conoscenza? Che diritti hanno i cittadini non-esperti rispetto alla conoscenza?
Una strategia possibile è un'educazione civica alla scienza basata su un nuovo approccio al rapporto fra il sapere scientifico, la sua comunicazione pubblica e le regole per la convivenza, come spiegherà l'esperto di comunicazione della scienza Nico Pitrelli. Fra i numerosi temi, infatti, si discuterà dell'impatto dei titoli ad effetto, ovvero l'utilizzo improprio da parte dei media di "strilli" e "titoli caldi" per far presa sul pubblico, nonché di come l'intelligenza artificiale possa essere uno strumento utile per il debunking, grazie agli approfondimenti dei giornalisti Paolo Attivissimo e Fabio Chiusi, che indagheranno le conseguenze sociali delle nuove tecnologie, dell'automazione e dell'intelligenza artificiale.
Roberto Paura sarà anche protagonista di un incontro sui rischi e le opportunità del prevedere il futuro tra scienza e pseudoscienza, presentando l'evoluzione degli studi di previsione e gli scenari indagati dai futurologi sui rischi globali, nonché il modo con cui tali strumenti vengono usati per immaginare altri e nuovi futuri.
E ancora, a proposito di responsabilità verso i cittadini, ovvero noi tutti, l'importanza di cogliere i segnali di pericolo che il pianeta ci invia e che confermano le previsioni degli scienziati, invece di ignorarli o falsificarli, è ciò su cui insisterà la fisica e climatologa Serena Giacomin parlando dell'emergenza climatica fra scienza e responsabilità a partire da un recente rapporto ONU secondo il quale tale crisi è più veloce della nostra capacità di adattamento, e qualsiasi ulteriore ritardo nell'azione per contrastarla rischia di compromettere il futuro dell'umanità.
In compagnia della giornalista scientifica Silvia Bencivelli si ripercorrerà invece la storia della medicina, raccontando in particolare il ruolo degli "autosperimentatori", cioè di quei medici che hanno deciso di provare le proprie idee direttamente su sé stessi, spesso con un tocco di pazzia e di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e cocciuto coraggio (a partire dal suo ultimo libro Eroica, folle, visionaria, Bollati Boringhieri, 2023).
Nella nostra epoca di Big Data e "informazioni", o presunte tali, immediatamente disponibili per tutti, l'Interpretazione dei numeri è un altro settore in cui dar prova di responsabilità: una prima casistica in questo senso sarà quella delle indagini, con la testimonianza del giornalista d'inchiesta de "Il Post" Stefano Nazzi, che si occuperà di cronaca nera e giustizia, spiegando come dati e indizi diventano informazioni e prove o, invece, possono essere manipolati in mezzi di strumentalizzazione e falsificazione della realtà (temi al centro del suo popolare podcast Indagini e del libro Il volto del male, Mondadori, 2023).
Al CICAP Fest ci sarà spazio anche per una commemorazione, in occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Margherita Hack: l'autore televisivo e divulgatore Federico Taddia ripercorrerà la vita e la storia della grande scienziata, fra lascito scientifico ed eredità culturale.
Il valore della trasparenza.
La trasparenza, nel rispetto dei giusti ambiti di riservatezza, è un elemento fondamentale per creare coesione e fiducia: al CICAP Fest, in particolare, sarà declinata come costruzione e condivisione di regole e pratiche comuni, codici di condotta, sistemi di controllo e verifica, utili a consentire un accesso libero e chiaro alle informazioni e a conoscere e comunicare in modo corretto. Diversi i temi all'ordine del giorno nella discussione pubblica in ambito scientifico e al centro degli incontri di questa sezione: la presidente emerita del Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) e docente di studi scientifici e tecnologici dell'ETH di Zurigo Helga Nowotny si soffermerà sulle politiche della scienza, analizzando il rapporto fra quest'ultima e la società in dialogo con Sergio Della Sala durante l'inaugurazione del festival (in collaborazione con l'Università degli Studi di Padova), tema che svilupperà anche Massimiano Bucchi, professore di Scienza, Tecnologia e Società all'Università degli Studi di Trento, focalizzandosi sul complesso tema del rapporto tra governo dell'innovazione e proibizione.
Il valore dei fatti.
Accanto alla libertà di espressione occorre la capacità di verifica, ovvero la competenza come metodo, per evitare equivoci o distorsioni della realtà. Questo il senso con cui il terzo filone metterà alla prova dei fatti e sotto la lente d'ingrandimento leggende urbane, falsificazioni storiche, fenomeni di distrazioni di massa, riportando anche alla luce innovazioni e scoperte scientifiche dimenticate.
Tra gli ospiti internazionali del CICAP Fest spicca Edzard Ernst, in assoluto colui che ha studiato di più e meglio le pratiche mediche alternative, che sarà protagonista di un incontro in collaborazione con l'Università degli Studi di Padova. Formatosi come medico nella Germania degli anni Settanta del secolo scorso, si è occupato di omeopatia, agopuntura e riflessologia, interessandosi fin da subito alla comprensione dei meccanismi alla base di queste pratiche, ma soprattutto alla loro efficacia e alla sicurezza. A metà degli anni Novanta ottiene la prima cattedra al mondo sulle medicine complementari, all'Università di Exeter in Inghilterra, dove per oltre vent'anni ha lavorato per cambiare l'approccio allo studio di queste discipline.
In seguito alla critica molto aspra di un rapporto commissionato dall'allora Principe Carlo sull'efficacia delle medicine alternative, nella quale Ernst diceva che era stato "scritto a partire dalle conclusioni senza guardare alle prove", ha subìto un'indagine formale risoltasi con un nulla di fatto sul piano delle accuse, ma sufficiente a far tagliare i fondi di ricerca, isolare lo scienziato e costringerlo al pensionamento due anni prima del previsto.
I giornalisti Andrea Capocci e Roberta Villa racconteranno i problemi del parlare di scienza in un quotidiano generalista, in particolare per quanto riguarda i grandi temi controversi, come il cambiamento climatico. L
A proposito, invece, di ciò che sfida l'evidenza dei fatti, che è immateriale ma al tempo stesso produce effetti concreti, si proverà a rispondere ad alcuni dei più affascinanti e filosofici misteri della scienza: cos'è la coscienza? Come possiamo definire l'intelligenza? L'arduo compito spetterà al neuroscienziato Giorgio Vallortigara, che rifletterà anche sulle profonde implicazioni politiche, morali e pratiche che tali interrogativi sollevano, dallo sfruttamento degli animali a fini alimentari sino alla possibilità di riconoscere diritti ai robot. Con il genetista e scrittore Guido Barbujani, poi, si esplorerà un tema decisamente di attualità, quello della teoria del complotto della sostituzione etnica.
Sempre con lo sguardo rivolto alle stelle, e la partecipazione di qualcuno che tra esse ha potuto viaggiare, il festival infine inviterà a gettare sempre il cuore oltre l'ostacolo, a non temere difficoltà o fallimenti, perché proprio questa è la strada della scienza, nello speciale incontro con l'astronauta Luca Parmitano e il regista, scrittore e autore Pif.