Il governo degli Stati Uniti autorizza la vendita del primo pomodoro transgenico, dando avvio all’era degli OGM (organismi geneticamente modificati). Tutto nacque quando, nel 1987, una società californiana di biotecnologie scoprì che nel pomodoro esiste un gene responsabile della sua morbidezza, produttore di una proteina che rende il vegetale deteriorabile subito dopo la sua maturazione. I ricercatori della società allora decisero di inserire nel pomodoro un gene che impedisse alla proteina ammorbidente di “lavorare”. Questo tipo di innesto genetico è stato negli anni allargato ad altri prodotti di consumo come la soia, il mais e le patate. Nei Paesi anglosassoni e in Giappone i cibi transegenici sono più diffusi che in Europa.