La notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre, alle 4, ricordatevi di portare indietro di un'ora le lancette dell'orologio: fino al 30 marzo dell'anno prossimo sarà di nuovo l'ora solare a scandire il nostro ritmo "circadiano", che descrive un ciclo di 24 ore (circa, proprio come suggerisce la parola) nei processi fisiologici degli esseri viventi. Non è una transizione del tutto indolore, avvisano gli esperti, e per molti soggetti potrebbe volerci qualche giorno per adeguarsi. Sulle difficoltà di adattamento nei passaggi tra ora solare e legale interviene però l'università Ludwig-Maximilian di Monaco (Germania) con uno studio firmato da Till Roenneberg, cronobiologo, per il quale l'impatto dell'ora legale sulla comunità e sulla salute dei cittadini andrebbe approfondito. Lo studioso presenta infatti in questi giorni i risultati di due ricerche parallele per dimostrare che i ritmi di sonno/veglia vengono seriamente disturbati al cambio d'orario, con conseguenze - soprattutto per chi già tende a dormire poco - sulla lucidità sulla capacità di concentrazione. Tuttavia, mentre l'ingresso nel periodo legale (marzo) viene spesso assorbito con difficoltà, il ritorno al solare è più facile, a dimostrazione che il nostro corpo riconosce questa suddivisione del tempo come più naturale.
Foto: l'orologio che segna il tempo il base all'ora in cui si "svegliano" le piante (XVII sec., Carlo Linneo).