Ora potremo vedere quale "strada" fanno le idee per diventare pensieri, parole, gesti... Grazie a una nuova tecnica d'indagine tutta italiana.
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Grazie al lavoro di un ricercatore italiano, ora è possibile vedere dove nascono i pensieri e quali strade prendono nel cervello. |
Come funziona il cervello? Quali processi si attivano quando elaboriamo un pensiero? Fino a oggi scoprirlo era praticamente impossibile, ma ora c'è una nuova tecnica di indagine grazie alla quale si può seguire lo sviluppo spazio-temporale dei processi cerebrali come fosse un film: una scoperta rivoluzionaria che potrebbe portare lo studio del cervello dove nemmeno immaginiamo, e per questo si è guadagnata la copertina della rivista dell'autorevole fondazione americana "Human Brain Mapping". Il bello è che si tratta di una tecnica tutta italiana: l'autore è lo psico-fisiologo Francesco di Russo e lo studio è stato realizzato dalla Fondazione Santa Lucia in collaborazione con l'Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma (IUSM) e la San Diego University.
Il cervello in 3D
Lo studio ha tracciato il percorso delle "informazioni visive" nel cervello di soggetti sani utilizzando sia le immagini della risonanza magnetica sia la registrazione delle onde elettriche cerebrali dell'elettroencefalogramma (Eeg). La risonanza (nella fattispecie quella detta "funzionale") permette di visualizzare la zona del cervello dove avviene un processo; l'Eeg registra invece quando è avvenuto. Integrando queste due tecniche, Di Russo e i suoi ricercatori sono riusciti a realizzare una ricostruzione tridimensionale del cervello dei soggetti esaminati, con le posizioni delle risposte cerebrali nell'ordine in cui apparivano. E come in un film, hanno visto che cosa succede nella mente a seguito di uno stimolo.
Gli sviluppi possibili
Gli utilizzi di una metodologia che rende evidente il percorso dei pensieri sono tutti da scoprire. Limitandosi però alla diagnostica medica, la scoperta di Di Russo permetterà, da subito, di approfondire lo studio di malattie come l'emicrania e l'epilessia. «Ma in teoria», spiegano all'Istituto Santa Lucia, «qualsiasi disturbo della mente potrà essere indagato meglio di come avviene oggi». C'è solo da attendere che la tecnica diventi operativa, grazie a un dispositivo nuovo di zecca, che integri elettroencefalogramma e risonanza magnetica, oppure all'utilizzo combinato delle due, sull'esempio di quanto realizzato da Di Russo. E chissà che anche stavolta gli italiani non arrivino per primi.
(Notizia aggiornata al 3 aprile 2007)